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La Radio Vaticana e le onde elettromagnetiche
DICHIARAZIONE DEL DIRETTORE DEI PROGRAMMI ,
PADRE FEDERICO LOMBARDI
(13 marzo 2001)
In seguito al rinvio del processo contro alcuni dirigenti della Radio Vaticana per presunto inquinamento elettromagnetico causato dal nostro Centro Trasmittente di Santa Maria di Galeria, si stanno moltiplicando le dichiarazioni e le voci che presentano la realtà spesso in modo distorto e ingiustamente negativo nei nostri confronti.
Il nostro Direttore dei programmi, P. Federico Lombardi, ha ritenuto dunque opportuno ribadire alcuni punti:
Primo. Il Centro Trasmittente di Santa Maria di Galeria è in funzione da oltre 40 anni; la sua esistenza, la sua attività e la sua finalità di centro trasmittente radio al servizio della Santa Sede sono riconosciute da una legge del Parlamento italiano del 1951 in applicazione dei Trattati Lateranensi. I problemi che lo riguardano sono quindi problemi di natura internazionale, che vanno trattati a livello di rapporti fra Italia e Santa Sede. Per questo - con pieno accordo della Santa Sede e della Radio Vaticana - è stata costituita una Commissione bilaterale, che ha iniziato i suoi lavori, ed è questa la sede appropriata per discutere tali problemi.
Secondo. Per quanto riguarda i campi elettromagnetici creati dalle nostre trasmissioni, bisogna ribadire che la Radio Vaticana si è sempre orientata sulle indicazioni dell'ICNIRP, cioè della autorevole Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Non-Ionizzanti, e questo molto tempo prima che l'Italia si desse qualsiasi normativa in merito. Le indicazioni di tale Commissione sono state recepite con voto unanime dal Consiglio dell'Unione Europea, con la sola eccezione dell'Italia, che ha stabilito nel 1998 delle norme molto più restrittive. Di qui il nascere del problema delle emissioni del nostro Centro, che si è trovato improvvisamente di fronte a una nuova normativa italiana difforme dagli standard internazionali a cui esso si atteneva, standard stabiliti in base a una vasta esperienza della comunità scientifica internazionale.
Terzo. Non vi è alcuna evidenza scientifica di un nesso fra i campi elettromagnetici provocati dalle nostre trasmissioni e danni alla salute dei cittadini. Questa è la esplicita conclusione della stessa indagine epidemiologica dell'Assessorato alla Salute della Regione Lazio più frequentemente citata in questi mesi. Ma citata purtroppo generalmente in modo monco e strumentale. Del resto, il fatto che le raccomandazioni internazionali ritengano ampiamente cautelativi i limiti che la Radio Vaticana ha sempre rispettato, la dice lunga sulla non fondatezza delle ripetute accuse rivolteci di esercitare una attività nociva alla salute. Si tratta di accuse non basate su alcuna seria argomentazione scientifica, e che provocano un infondato e grave allarmismo nella popolazione circostante.
Quarto. La Santa Sede e la Radio Vaticana non hanno alcuna intenzione di rifiutare un confronto serio e approfondito sulle questioni relative a Santa Maria di Galeria, Ma - come già detto - si aspettano di poterlo fare nella sede appropriata, con gli interlocutori seri e competenti che il Governo italiano designa a questo scopo, e non in sedi non appropriate, non competenti, e sull'onda delle emozioni ingiustamente suscitate da informazioni e argomentazioni non fondate. Alimentare accuse ingiuste e creare infondatamente un grave allarme nella popolazione, questo sì che è contrario alla morale.
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