







|

|
home > Le onde elettromagnetiche
|
|
La Radio Vaticana e le onde elettromagnetiche
(dal Corriere della Sera di giovedì 15 marzo 2001)
IL CASO DELLE ANTENNE: MA NON SACRIFICHEREMO LE TRASMISSIONI
GLI SCIENZIATI A CIAMPI: TROPPI ALLARMI
RADIO VATICANA: RIDURREMO L'ELETTROSMOG CON INTERNET E I SATELLITI
CITTA’ DEL VATICANO - «La Radio Vaticana sta facendo e farà di tutto per risolvere il problema dell’inquinamento elettromagnetico che preoccupa la popolazione di Santa Maria di Galeria, nella speranza - ovviamente - che ciò si possa realizzare facendo salva l’efficacia delle sue trasmissioni»: lo ha detto il direttore dei programmi della Radio, il gesuita Federico Lombardi, proponendo svariati esempi delle vie che si stanno tentando.
Ma, nonostante questo segnale di buona volontà, il clima resta polemico: il ministro dell’Ambiente Willer Bordon - che si è costituito parte civile nel procedimento giudiziario contro Radio Vaticana, ora slittato verso l’autunno - ha polemizzato ieri con il ministero degli Esteri, che in una nota di un anno fa riconosceva come «coperti dall’extraterritorialità» gli impianti di Radio Vaticana. «La salute dei cittadini non è di competenza del ministero degli Esteri - ha detto Bordon - ma del ministero della Sanità, del ministero dell’Ambiente e dei Tribunali. Noi ribadiamo che la salute non è extraterritoriale».
Sull’altro fronte, un gruppo di scienziati ha inviato una lettera aperta al Presidente della Repubblica, in materia di inquinamento elettromagnetico (primo firmatario Tullio Regge, le firme sono state raccolte a un convegno dell’Associazione italiana nucleare) nella quale si qualificano come «destituiti di ogni fondamento scientifico» gli allarmi di queste settimane sui tumori provocati dall’elettrosmog. La lettera è stata prontamente pubblicata da L’ Osservatore Romano .
Ma torniamo a Radio Vaticana. «Invocare l’extraterritorialità - dice il padre Lombardi - non significa sottrarsi alle responsabilità, ma vuol dire indicare la sede giusta per l’accertamento di ogni aspetto della questione, che è quella della Commissione bilaterale costituita il 28 settembre». Questa sta approntando il protocollo scientifico «per procedere a misurazioni congiunte dell’inquinamento magnetico. Ma l’attesa non è inerte», assicurano in Vaticano.
«La Radio Vaticana ha già iniziato, dal 1° febbraio, a ridurre la potenza di alcune delle sue emissioni, per verificare fino a che punto ci si possa spingere senza pregiudicare la ricezione del segnale». Questa via potrebbe essere risolutiva? «I nostri tecnici - dice Lombardi - dubitano che si possa rientrare nei limiti fissati dalla legge italiana senza danneggiare il segnale di alcune, almeno, delle nostre emissioni».
Ma secondo Lombardi si possono tentare altre vie: «Stiamo seguendo attentamente lo sviluppo di tecnologie di natura digitale che danno buoni risultati per la trasmissione in onde medie e onde corte, permettendo una forte riduzione della potenza e conseguentemente dell’inquinamento magnetico».
Un’altra via alla riduzione dell’inquinamento è quella di un maggiore uso di Internet. «Dal 25 marzo - dice Lombardi - termineranno le nostre trasmissioni in onda corta verso il Giappone, continueremo il nostro servizio via Internet».
Più consistente è la riduzione che si otterrà con il decentramento via satellite: «Esso permette la ritrasmissione dei nostri programmi da centri collocati in altre parti del mondo. Per esempio da Radio Veritas di Manila per l’Estremo Oriente».
Accorgimenti e vie per la soluzione del problema sono dunque molteplici, ma - avverte Lombardi - «per una soluzione di piena soddisfazione comune è ragionevole mettere in conto un certo arco di tempo, come del resto viene comunemente previsto da normative, la cui applicazione richieda adeguamenti e ristrutturazioni tecnologiche.
Anche per questo riteniamo che sia necessario lavorare in un clima di collaborazione serena, senza il pungolo quotidiano di allarmismi più gridati che accertati scientificamente».
Luigi Accattoli

|
|
|