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La Radio Vaticana e le onde elettromagnetiche

 

LA RADIO VATICANA RIDUCE LE TRASMISSIONI IN ONDE MEDIE:
LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELL'AMBIENTE WILLER BORDON,
LA REPLICA DI PADRE FEDERICO LOMBARDI,
LE DICHIARAZIONI DEL PORTAVOCE VATICANO, JOAQUIN NAVARRO VALLS,
E DEL SOTTOSEGRETARIOALLA SANITÀ, ON. OMBRETTA FUMAGALLI CARULLI

dal Radiogiornale delle ore 14.00 dell'11 aprile 2001

Servizi di Debora Donnini e Sergio Centofanti

Una lunga e concitata maratona. La giornata di ieri si è chiusa con la conferma della decisione da parte della Radio Vaticana di spegnere, da lunedì prossimo, le trasmissioni in onda media di 1530 Khz, per 7 ore, e cioè per il 50% della durata totale di tali trasmissioni. Si suppone, infatti, che sia questa la causa principale del superamento dei limiti italiani. Ma già dal febbraio di quest'anno l'emittente aveva mostrato segni concreti di disponibilità, riducendo del 50 per cento la potenza delle trasmissioni in onde medie. La Radio Vaticana, si ricorda nel comunicato diffuso ieri, esprime così l'intenzione di volersi adeguare alla normativa italiana. Nel testo si ribadisce inoltre come l'emittente rispetti ampiamente le normative internazionali, peraltro già basate sul principio di precauzione, che evidenziano come i limiti italiani siano assai restrittivi.

Il ministro dell'Ambiente, Willer Bordon, ha comunque affermato che oggi è prevista una sua ordinanza che fisserebbe a martedì il termine in cui la Radio Vaticana dovrebbe adeguare le emissioni elettromagnetiche ai limiti fissati dalla legge italiana. Ma sentiamo quanto detto ieri dal ministro Bordon sul comunicato della Radio Vaticana.

"Lo apprezzo, ma non fissando tempi certi per il rientro nei limiti fissati dalla legge italiana e lasciando ancora margini di incertezza, lo considero ancora assolutamente insufficiente, perché la legge non si interpreta, la legge si applica".

Abbiamo quindi chiesto al direttore dei programmi della Radio Vaticana, padre Federico Lombardi, una risposta alle parole di Bordon.

"La Radio Vaticana ha già annunciato la riduzione del 50 per cento dei tempi di trasmissione in onde medie da lunedì dopo Pasqua, e naturalmente starà a questo impegno che è un nuovo passo importante di disponibilità concreta, soprattutto per dare alle popolazioni preoccupate la doverosa tranquillità. Noi ribadiamo che la sede per la ricerca delle soluzioni e delle decisioni adeguate è la Commissione bilaterale, che rappresenta il governo italiano nella sua collegialità, e non un solo ministero. Ribadiamo anche che per un procedimento corretto e per trovare le soluzioni durature, sono necessarie quelle misurazioni congiunte, cioè fatte insieme dai tecnici italiani e vaticani, misurazioni concordate appunto dalla Commissione bilaterale ma non ancora eseguite, non certo per mancanza di disponibilità e di prontezza da parte nostra, ma che sono comunque eseguibili in tempi anche molto ravvicinati. Per concludere, facciamo notare che i dati delle rilevazioni unilaterali del ministero dell'Ambiente non ci sono stati comunicati; sapere esattamente dove e quando sono stati rilevati, sarebbe essenziale, anche proprio per valutarli alla luce di una corretta interpretazione della legge italiana, oltre che per contribuire alla ricerca effettiva delle soluzioni tecniche. Il fatto che questi dati, in base a cui si pretende di prendere poi anche delle misure estremamente gravi, vengono diffusi alla stampa - tra l'altro anche in versioni discordanti - ma non ci vengano neppure comunicati in modo ufficiale per una discussione tecnica competente, è un fatto che ci lascia molto perplessi".

Ieri intanto i due capi delegazione della Commissione bilaterale Italia - Santa Sede, ambasciatore Umberto Vattani e mons. Celestino Migliore, si sono incontrati per fare il punto sulla situazione dei lavori della Commissione stessa. Nel comunicato pubblicato ieri dalla Sala Stampa vaticana si conferma, inoltre, la riduzione unilaterale del 50% della potenza di emissione in onda media del centro trasmittente di Santa Maria di Galeria e si ribadisce l'impegno "a ridurre i tempi di emissione della medesima emittente al fine di tenere conto delle soglie fissate dal Decreto ministeriale n. 381/98". Si ricorda infine che la commissione tornerà a riunirsi il 18 aprile.

Sentiamo quindi un commento sulla vicenda rilasciato ieri ai nostri microfoni dallo stesso direttore della Sala Stampa vaticana, Joaquín Navarro Valls.

"Con certe dichiarazioni di queste settimane, si è creato un clima che preoccupa. Ci sono due elementi che sono molto gravi, molto seri. Il primo è quello di avere giocato con le legittime preoccupazioni della gente di Cesano, soprattutto per quello che riguarda i bambini, dando delle informazioni con un linguaggio allarmistico che ha creato una situazione non giustificabile dal punto di vista razionale, scientifico, e naturalmente a sfavore di queste persone di Cesano. Il secondo elemento, che è anche molto grave, è che con queste dichiarazioni si è in qualche modo avvallata un'immagine che è completamente falsa: l'immagine della Radio Vaticana come un organismo insensibile alle preoccupazioni di queste persone di Cesano. Fin dal primo momento, l'unica preoccupazione della Radio Vaticana è stata proprio l'eventuale incidenza sulla salute della gente di quell'area, del possibile inquinamento elettromagnetico. Ora, la massima autorità sanitaria italiana - il ministro della Sanità - e altri illustri scienziati italiani hanno detto che, tra tutti gli elementi cancerogeni conosciuti oggi, le onde elettromagnetiche non contano in questo protocollo ufficiale, secondo la medicina di oggi. A fronte di queste dichiarazioni, però, in questi giorni si è sentito un linguaggio che ha creato un allarmismo, come dicevo prima, ingiustificato. Nonostante tutto questo, la Radio Vaticana unilateralmente ha voluto fare questa riduzione sensibile del livello di emissione e del tempo di emissione. Questo per trovare una soluzione adeguata e giusta a questo problema".

Con il servizio di Sergio Centofanti vediamo dunque di ripercorre qual è la posizione del governo italiano.

Il governo italiano ha preso la titolarità della questione Radio Vaticana. La decisione è giunta durante il vertice interministeriale a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio Amato, i ministri dell'Ambiente e degli Esteri Bordon e Dini e il sottosegretario alla Sanità Fumagalli Carulli.

La trattativa è stata serrata soprattutto in seguito alla lettera di Dini ad Amato in cui il ministro degli Esteri definiva "inopportuna" l'iniziativa di Bordon in quanto "delegittima l'azione del governo impegnato nella Commissione bilaterale con la Santa Sede a raggiungere la soluzione del problema". Dini, contrariamente a quanto affermato da Bordon, ha detto che i "ritardi" e le "resistenze" per la campagna di misurazioni sono state dovute non alla Radio Vaticana ma proprio al ministero dell'Ambiente, i cui esperti fanno parte della Commissione. "L'iniziativa di Bordon - prosegue Dini nella sua lettera ad Amato - anche per il particolare momento nel quale si sviluppa rischia di avvelenare l'atmosfera creando ingiustificati allarmi e profonde divisioni nell'opinione pubblica".

Sempre il ministro degli Esteri ha poi definito molto positiva la successiva riunione della Commissione bilaterale Italia-Santa Sede che - ha detto - testimonia della volontà del Vaticano di adeguarsi rapidamente alle disposizioni della legge italiana nella delicata materia delle emissioni delle onde elettromagnetiche. Ma ascoltiamo quanto ci ha detto il sottosegretario alla Sanità Fumagalli Carulli all'uscita del vertice interministeriale.

Ho ricordato che la legge sull'elettrosmog, di recente approvata dal nostro Parlamento, contiene dei limiti sanitari e dei limiti di precauzione. Radio Vaticana non viola i limiti sanitari, quindi non deve esserci preoccupazione per la salute, ma viola i limiti di precauzione, cioè i famosi 6 volt per metro. Quindi, sotto questo profilo - ho detto - non dobbiamo alimentare gli allarmismi. Per Veronesi, come del resto per molti scienziati italiani e stranieri, l'elettrosmog non è una causa sicuramente cancerogena, e neanche probabilmente cancerogena; rientra in quella categoria della eventualità o possibilità alla quale categoria appartiene anche una tazzina di caffè. Quindi, se l'elettrosmog è parificabile quanto a cancerogenità a una tazzina di caffè, mi pare che possiamo stare abbastanza tranquilli. Noi stiamo anche operando in attuazione della legge per la definizione di alcuni decreti attuativi ma non è un mistero che il ministro Veronesi non condivida i contenuti di un decreto che il ministro Bordon sta definendo per i limiti di salvaguardia delle popolazioni. Ci sono delle emergenze di carattere sanitario ben più forti … purtroppo, credo che il ministro Veronesi in questa posizione sia abbastanza isolato, ma io la condivido pienamente nella consapevolezza che è la scienza che ci deve dare delle indicazioni.

Ieri la Radio Vaticana sul canale 105 live ha trasmesso in una lunga diretta, durata quasi quattro ore, le varie fasi della convulsa giornata di trattative nonché gli interventi di Bordon e della direzione dell'emittente. In collegamento anche altre radio in Italia. Hanno potuto seguire la diretta i molti giornalisti venuti nella Sala Marconi alla Radio per la conferenza stampa dei responsabili dell'emittente. Era presente anche Piero Damosso, giornalista del Tg1 della Rai. Ascoltiamo il suo commento.

Intanto vi ringrazio della diretta che avete organizzato su questo tema, perché io sono stato qui alla Radio Vaticana, quindi ho potuto seguirvi nel lavoro minuto per minuto ed è stata una diretta bellissima, perché è stato dato un grande servizio alla verità e non è facile lavorare per la verità su una vicenda così complessa. Io credo che questa giornata abbia segnato una svolta: è il commento a caldo che mi viene spontaneo. Una svolta dentro una vicenda così delicata che investe il problema della salute, il problema del diritto alla libertà dell'informazione, la questione dell'effettivo inquinamento provocato dai campi dell'elettromagnetismo. E dentro tutte queste questioni così complesse, così difficili da decifrare, devo dire che piano piano sta emergendo maggiore chiarezza. Sostanzialmente si va verso una strada che mi sembra in discesa, dopo la giornata di oggi, dopo tante polemiche. Sta prevalendo la linea del dialogo e della ragionevolezza.

Sulla vicenda, interviene oggi anche il quotidiano "Avvenire", con un corsivo non firmato in prima pagina dal titolo: "Perentori ultimatum, esasperati protagonismi". Una vicenda "seria" nella quale, si legge, "sono in ballo questioni delicatissime: la salute delle persone, la libertà di voce della Chiesa universale, l'attendibilità della scienza e della medicina e i rapporti tra due Stati sovrani, l'Italia e la Santa Sede". "Il 'principio di precauzione' - aggiunge tra l'altro la nota - impone di non imboccare (o di abbandonare) vie rischiose, se tali sono davvero. Ma impone anche di segnalare chi, come Bordon, impancandosi a maestro di scienza e di diritto, s'è spinto con spavalda leggiadria fin dove nessuno in 70 anni era arrivato: a pianificare lo spegnimento della 'voce del Papa'".

Dal Vaticano, 11 aprile 2001






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