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La Radio Vaticana e le onde elettromagnetiche

 

UN NUOVO PROCEDIMENTO PENALE A CARICO DELLA RADIO VATICANA?

24 ottobre 2003

Dopo la notizia di ieri mattina del rinvio a nuova udienza il 9 dicembre del processo in corso contro la Radio Vaticana per aver diffuso “radiazione elettromagnetiche atte ad offendere o molestare” persone residenti nelle aree circostanti il Centro trasmittente di Santa Maria di Galeria, nel pomeriggio sono state fatte filtrare indiscrezioni relative a un nuovo procedimento contro gli stessi imputati, ma questa volta per “omicidio colposo”.

Si tratta di un procedimento che prende le mosse dalle accuse fatte nel 2001 alla Radio Vaticana, secondo cui vi sarebbe un nesso fra le emissioni e i casi di morte per tumore o leucemia verificatisi nella zona. Una perizia disposta dai magistrati incaricati delle indagini non escluderebbe l’esistenza di questo nesso, cosicché, come atto dovuto, gli imputati sono stati iscritti nel registro degli indagati.

A proposito di questo nuovo procedimento, la Direzione della Radio Vaticana non manifesta particolare stupore, dato l’accanimento delle accuse rivolte in passato contro la sua attività, ma ribadisce ancora una volta la convinzione che tali accuse sono infondate.

Ricorda non solo di aver sempre rispettato, a scopo precauzionale, le raccomandazioni degli organismi internazionali più autorevoli nel campo della protezione della salute dei lavoratori e delle popolazioni – assai prima che esistessero normative italiane in materia – ma ricorda anche e soprattutto le conclusioni del Gruppo di studio internazionale costituito nel 2001 dall’allora Ministro della Salute Umberto Veronesi proprio per fare un esame approfondito della questione relativa al nostro Centro trasmittente in base ai dati disponibili. Le conclusioni negano chiaramente che si possa ritenere dimostrato un nesso fra le attività della Radio e le malattie tumorali e leucemiche verificatesi nella zona.

Comunque si svolga il nuovo procedimento, la Radio Vaticana ribadisce quindi la sua tranquillità, per aver sempre agito in piena responsabilità per la salute dei residenti nella zona del Centro trasmittente e non essere stata causa di danni alla loro salute. La sua disponibilità per evitare anche ogni motivo di preoccupazione è stata ulteriormente dimostrata dalla accettazione delle normative italiane e dal loro rispetto, come confermato dai monitoraggi realizzati.

Non si può che auspicare che – alla fine – la verità abbia il suo luogo, non vengano ulteriormente alimentate preoccupazioni infondate e sia i residenti sia la Radio Vaticana possano recuperare piena serenità.







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