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Presentazione
della Lettera apostolica
"Il Rosario della Vergine Maria",
con l'aggiunta di altri cinque misteri, i Misteri della Luce
e proclamazione dell' "Anno del Rosario"
mercoledì 16 ottobre 2002
Festa
grande mercoledì mattina, 16 ottobre, in Piazza San Pietro
per il 24.mo anniversario di Pontificato di Giovanni Paolo II, che
ha voluto per l'occasione donare al mondo la sua Lettera
apostolica sul Rosario e proclamare questo anno che va
da adesso fino all'ottobre 2003, "Anno
del Rosario".
Ha firmato infatti durante l'udienza generale la Lettera apostolica
che si intitola Rosarium Virginis Mariae, spiegandone egli stesso
la motivazione: far riscoprire la profondità mistica racchiusa
nella semplicità del Rosario, inteso sempre più come
un itinerario contemplativo che faccia della vita del cristiano
un cammino attraverso i misteri della vita di Cristo.
Inoltre, senza sconvolgere l'incastonatura dei Misteri tradizionali,
il Papa propone di aggiungere altri cinque Misteri, che chiama i
Misteri della Luce.
Perché li chiama i Misteri della Luce? Perché Gesù
Cristo è la luce del mondo, come lo invochiamo soprattutto
nella Veglia Pasquale, e nella sua vita pubblica Gesù irradia
la luce della rivelazione piena e definitiva su Dio, sull'uomo,
sul cosmo e sui destini del mondo.
Il Papa propone allora questi Misteri della Luce, che dovrebbero
essere inseriti tra i Misteri Gaudiosi, i Misteri Dolorosi, i Misteri
Gloriosi.
Secondo la prassi corrente, il lunedì e il giovedì
sono dedicati ai « misteri della gioia », il martedì
e il venerdì ai « misteri del dolore », il mercoledì,
il sabato e la domenica ai « misteri della gloria ».
Dove inserire i « misteri della luce »? Considerando
che i misteri gloriosi sono riproposti di seguito il sabato e la
domenica e che il sabato è tradizionalmente un giorno a forte
carattere mariano, sembra consigliabile spostare al sabato la seconda
meditazione settimanale dei misteri gaudiosi, nei quali la presenza
di Maria è più pronunciata. Il giovedì resta
così libero proprio per la meditazione dei misteri della
luce.
Di
seguito il testo integrale del discorso del Papa all'udienza generale
di mercoledì 16 ottobre 2002:
Carissimi
Fratelli e Sorelle!
1. Durante il recente viaggio in Polonia, mi sono così rivolto
alla Madonna: "Madre Santissima, [...] ottieni anche a me le
forze del corpo e dello spirito, affinché possa compiere
fino alla fine la missione assegnatami dal Risorto. A te rimetto
tutti i frutti della mia vita e del mio ministero; a Te affido le
sorti della Chiesa; [...] in Te confido e a Te ancora una volta
dichiaro: Totus tuus, Maria! Totus tuus! Amen" (Kalwaria Zebrzydowska,
19.8.2002). Queste parole ripeto oggi, rendendo grazie a Dio per
i ventiquattro anni del mio servizio alla Chiesa nella Sede di Pietro.
In questo particolare giorno, affido nuovamente alle mani della
Madre di Dio la vita della Chiesa e quella tanto travagliata dell'umanità.
A Lei affido anche il mio futuro. Depongo tutto nelle sue mani,
affinché con amore di madre lo presenti al suo Figlio, "a
lode della sua gloria" (Ef 1, 12).
2.
Il centro della nostra fede è Cristo, Redentore dell'uomo.
Maria non l'offusca, né offusca la sua opera salvifica. Assunta
in cielo in corpo e anima, la Vergine, la prima a gustare i frutti
della passione e della risurrezione del proprio Figlio, è
Colei che nel modo più sicuro ci conduce a Cristo, il fine
ultimo del nostro agire e di tutta la nostra esistenza. Per questo,
rivolgendo alla Chiesa intera, nella Lettera apostolica Novo millennio
ineunte, l'esortazione di Cristo a "prendere il largo",
ho aggiunto che "ci accompagna in questo cammino la Vergine
Santissima, alla quale [...], insieme a tanti Vescovi [...], ho
affidato il terzo millennio" (n. 58). E invitando i credenti
a contemplare incessantemente il volto di Cristo, ho desiderato
tanto che di tale contemplazione fosse per tutti maestra Maria,
sua Madre.
3.
Oggi intendo esprimere questo desiderio con maggiore chiarezza mediante
due gesti simbolici. Firmerò tra poco la Lettera
apostolica Rosarium Virginis Mariae.
Inoltre, insieme a questo documento, dedicato alla preghiera del
Rosario, proclamo l'anno che va dall'ottobre 2002 all'ottobre 2003
"Anno del Rosario".
Lo faccio non soltanto perché questo anno è il venticinquesimo
del mio pontificato, ma anche perché ricorre il centoventesimo
anniversario dell'Enciclica Supremi apostolatus officio, con la
quale, il 1° settembre 1883, il mio venerato predecessore, il
Papa Leone XIII, dette inizio alla pubblicazione di una serie di
documenti dedicati proprio al Rosario. C'è poi un'altra ragione:
nella storia dei Grandi Giubilei vigeva la buona usanza che, dopo
l'Anno Giubilare dedicato a Cristo e all'opera della Redenzione,
ne venisse indetto uno in onore di Maria, quasi implorando da Lei
l'aiuto per far fruttificare le grazie ricevute.
4.
Per l'esigente, ma straordinariamente ricco compito di contemplare
il volto di Cristo insieme con Maria, vi è forse strumento
migliore della preghiera del Rosario? Dobbiamo però riscoprire
la profondità mistica racchiusa nella semplicità di
questa preghiera, cara alla tradizione popolare. Questa preghiera
mariana nella sua struttura è in effetti soprattutto meditazione
dei misteri della vita e dell'opera di Cristo. Ripetendo l'invocazione
dell'"Ave Maria", possiamo approfondire gli eventi essenziali
della missione del Figlio di Dio sulla terra, che ci sono stati
trasmessi dal Vangelo e dalla Tradizione.
Perché tale sintesi del Vangelo sia più
completa e offra una maggiore ispirazione, nella Lettera apostolica
Rosarium Virginis Mariae ho proposto di aggiungere altri cinque
misteri a quelli attualmente contemplati nel Rosario, e li ho chiamati
"misteri della luce".
Essi comprendono la vita pubblica del Salvatore, dal Battesimo nel
Giordano fino all'inizio della Passione. Questo suggerimento ha
lo scopo di ampliare l'orizzonte del Rosario, affinché sia
possibile a chi lo recita con devozione e non meccanicamente penetrare
ancor più a fondo nel contenuto della Buona Novella e conformare
sempre più la propria esistenza a quella di Cristo. (vedi
Lettera
Apostolica Rosarium Virginis Mariae, pf.19)
5.
Ringrazio voi, qui presenti, e coloro che in questo singolare giorno
sono a me uniti spiritualmente. Grazie per la benevolenza, e specialmente
per l'assicurazione del costante sostegno della preghiera. Affido
questo documento sul Santo Rosario ai Pastori e ai fedeli di tutto
il mondo. L'Anno del Santo Rosario, che vivremo insieme, produrrà
certamente benefici frutti nel cuore di tutti, rinnoverà
e intensificherà l'azione della grazia del Grande Giubileo
dell'Anno Duemila e diventerà sorgente di pace per il mondo.
Maria, Regina del Santo Rosario, che vediamo qui esposta nella bella
immagine venerata a Pompei, conduca i figli della Chiesa alla pienezza
dell'unione con Cristo nella sua gloria!
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