IRAQ: L'IRAQ NON E' ALLA GUERRA CIVILE DICE IL VESCOVO DI KIRKURK
KIRKURK, 3 mar. - “Non siamo di fronte alla guerra civile: sarebbe la fine dell'Iraq
e nessuno la vuole. Gli iracheni sono coscienti di essere stati sfruttati da Saddam
Hussein. In particolare, il suo regime ha ucciso moltissimi sciiti e questo popolo
ora si vendica del male e delle ingiustizie subite fino a pochi anni fa. Un altro
obiettivo del conflitto sciita è quello di riuscire a ottenere più posti nel governo.
Attraverso la forza". Ne è convinto mons. Louis Sako, vescovo di Kirkurk, dove nei
giorni scorsi si sono registrati attacchi a due chiese con un chierichetto ed altri
cristiani uccisi. "E' necessario - dice in un’intervista al SIR - stare al fianco
dei nostri fedeli, per dare loro tutto il sostegno possibile. Cerco di incoraggiarli
a non desistere. Se qualcuno vuole spingerci ad andarcene, mostreremo che non abbiamo
paura, che siamo forti e siamo profondamente legati al nostro Paese. La religione
in questi massacri non c'entra niente. La coabitazione pacifica esiste”. Mons. Sako
rivela anche di aver visitato “i capi islamici ai quali ho espresso la mia totale
solidarietà per la distruzione della moschea di Samarra. Ho ribadito ancora una volta
che noi cristiani ripudiamo gli attentati contro il popolo dell'Islam, perché riteniamo
abominevole ogni delitto contro qualsiasi luogo di culto. Nella nostra comunità stiamo
raccogliendo denaro che devolveremo per la ricostruzione della moschea". (Sir -
MANCINI)