2007-01-16 20:46:02

India: Rinnovo della pastorale e partecipazione dei laici alla attenzione dei sacerdoti di rito latino


KOCHI, 17 gen ’07 - Distribuire meglio le risorse per rendere la Chiesa indiana autosufficiente, ripensare la pastorale per adeguarla ai tempi e alle esigenze dei fedeli, promuovendo a questo scopo la partecipazione dei laici e delle donne. Sono le principali indicazioni emerse dalla sesta riunione annuale della Conferenza dei sacerdoti diocesani di rito latino dell’India (Cdpi, in sigla), un organismo ufficiale della Chiesa indiana istituito nel 2001. La riunione si è svolta nei giorni scorsi a Kochi, nel Kerala, e ha visto la partecipazione di 65 presbiteri, 10 vescovi e di diversi rappresenanti laicali sul tema: “L’identità e la visione dei sacerdoti in India oggi”. L’incontro ha dedicato ampio spazio al problema dell’autosufficienza finanziaria. Oggi troppe parrocchie e diocesi in India continuano a dipendere da donazioni dall’estero. Per superare questa dipendenza – è stato sottolineato – basterebbe che le diocesi più ricche aiutassero quelle più povere e occorre incoraggiare anche i fedeli a contribuire, coinvolgendoli di più nella vita della Chiesa locale. E proprio la partecipazione dei laici e i loro rapporti con il clero ordinato è stato un altro punto importante affrontato dall’incontro. Tra i principali problemi della Chiesa in India oggi – hanno evidenziato vari interventi - vi è un persistente clericocentrismo che tende a relegare il laicato e le donne ad un ruolo marginale, accrescendo distanze e incomprensioni verso un clero percepito come lontano dalle esigenze dei fedeli. Come ha rilevato il moderatore della sessione, padre Subash Anand, anche in India cominciano ad avvertirsi i sintomi di una crisi pastorale non dissimile da quella che siriscontra nelle Chiese in Occidente. Un sintomo emblematico di questo malessere è la crescente attrattiva esercitata dalle sette, come confermano due recenti indagini sul ministero dei sacerdoti e sui movimenti neo-pentecostali in India. Di qui l’urgenza avvertita dai partecipanti di puntare su una pastorale più attenta ai segni dei tempi, capace di accompagnare la vita quotidiana dei fedeli e di coinvolgere tutta la comunità.
(Sarnews; Ucanews – ZENGARINI)








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