L’urgenza per gli uomini e le donne di oggi d’incontrare Cristo. Appello di Benedetto
XVI al Regina Caeli a non aver paura di annunciare la resurrezione di Gesù in tutto
il mondo
Nasce dall’incontro con Cristo la fede cristiana e non ha nulla da temere chi si affida
a Gesù risorto: lo ha ricordato il Papa nell’odierna festività del Lunedì dell’Angelo,
a tutti i fedeli raccolti a Castel Gandolfo, dove Benedetto XVI è giunto ieri pomeriggio
e dove resterà per una settimana, fino a sabato prossimo per un periodo di riposo
dopo gli impegni pasquali. Il servizio di Roberta Gisotti:
Un clima gioioso,
favorito da un’assolata giornata di primavera, ha pervaso l’incontro del Papa con
i numerosi fedeli assiepati nel cortile del Palazzo apostolico nell’amena cittadina
laziale, affacciata sul lago di Albano.
“Siamo ancora ripieni del gaudio
spirituale – è vero, si vede – e questo gaudio spirituale viene dalle solenni celebrazioni
della Pasqua, che realmente danno gioia al cuore dei credenti. Cristo è risorto!”
“A questo mistero così grande” è dedicato “l’intero tempo pasquale, che si
conclude con la Pentecoste”, ben 50 giorni, ha spiegato Benedetto XVI, celebrando
il Lunedì dell’Angelo che apre l’Ottava di Pasqua, a prolungare la gioia di questo
evento straordinario. Poi il commento alla liturgia, dove il racconto di san Matteo
riporta all’incontro del Cristo Risorto con Maria di Magdala e l’altra Maria, che
“mosse dall’amore per Lui” si erano recate alla sua tomba. “Non temete - disse loro
Gesù - andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno”.
Ed “anche a noi, oggi, – ha aggiunto il Santo Padre – come a queste donne che rimasero
accanto a Gesù durante la Passione, il Risorto ripete di non avere paura nel farci
messaggeri dell’annunzio della sua risurrezione”
“Non ha nulla da temere chi
incontra Gesù risuscitato e a Lui si affida docilmente. E’ questo il messaggio che
i cristiani sono chiamati a diffondere sino agli estremi confini del mondo”.
La
fede cristiana – ha sottolineato il Papa - nasce non dall’accoglienza di una dottrina,
ma dall’incontro con una Persona, con Cristo morto e risuscitato.
“Nella nostra
esistenza quotidiana, cari amici, tante sono le occasioni per comunicare agli altri
questa nostra fede in modo semplice e convinto, cosicché dal nostro incontro possa
nascere la loro fede. Ed è quanto mai urgente che gli uomini e le donne della nostra
epoca conoscano e incontrino Gesù e, grazie anche al nostro esempio, si lascino
conquistare da Lui”.
Poi gli auguri e l’invocazione alla Madonna
“…invoco
Lei, la Regina Caeli, perchè mantenga viva la fede nella risurrezione in ciascuno
di noi e ci renda messaggeri della speranza e dell’amore di Gesù Cristo”.