Presentata la seconda edizione del Festival del Cinema di Roma
Il 18 ottobre al Parco della Musica della capitale si inaugura la seconda edizione
della Festa Internazionale del Cinema di Roma, una manifestazione che coinvolgerà
in modo originale fino al 27 ottobre - con molte proposte cinematografiche, anteprime,
incontri con grandi autori, mostre e concerti -, l’intera città di Roma e molte aree
della provincia e della regione laziale. Confermato lo spirito di festa, della quale
sarà madrina Sophia Loren, e interessante un omaggio all’India, raccontata e descritta
attraverso il suo cinema meno conosciuto. Il servizio di Luca Pellegrini:
Il clima
della festa ed il rigore della qualità: su questo doppio versante si gioca la prossima,
seconda edizione del Festival di cinema romano che è stato presentato ieri dai direttori
delle quattro sezioni in programma, che hanno lavorato con uno spirito di autentica
condivisione: Piera Detassis visibilmente soddisfatta per Premiere, dedicata alle
grandi anteprime internazionali con una presenza particolare delle donne registe ed
attrici – e non per nulla l’inaugurazione avviene nel segno di Cate Blanchett e la
seconda parte della sua biografia della regina Elisabetta I in The Golden Age -; Mario
Sesti che molto ha riflettuto sulla scelta dei documentari per Extra, punta avanzata
della Festa con un cinema particolarmente attento alla ricerca e alla esplorazione
di nuovi campi e tecnologie e che offre un incontro eccezionale con un autore grande
e misterioso, il regista Terrence Malick; Gianluca Giannelli, responsabile per Alice
nella città, appuntamento con pellicole e libri particolarmente attente e rivolte
al mondo giovanile con molte storie di mancanze, amicizia e memorie; infine Giorgio
Gosetti, che insieme a Teresa Cavina ha curato la sezione Cinema 2007,
quattordici film in concorso di autori più o meno noti e otto importanti eventi speciali,
a rappresentare le cinematografie di diciotto Paesi e accomunati da una loro sorprendente
logica interna: l’uomo privato e le cose pubbliche, il mondo che gli gira attorno.
Con temi forti che toccano inquietudini e aspettative della società, come ci racconta
lo stesso Gosetti:
R. – Sono elementi molto forti,
che in un momento di grande smarrimento come quello attuale si sentono, sono temi
che incidono. La cosa, però, che alla fine ci siamo trovati a constatare è che la
ricerca di quelli che poi abbiamo messo nella selezione è un po’ più dentro se stessi
e riguarda un po’ più “chi sono io?”, “cosa sto a fare in questo mondo adesso?”, “dove
sto andando e perché sto qui?”. Queste le domande che ricorrono spesso, declinate
– se vuole – con lingue, culture, radici infinitamente diverse da un film all’altro.
D. – In questo senso il film che si è maggiormente
posto questa domanda, qual è?
R. – Prendiamo il film
fuori concorso di Sydney Lumet “'Before the Devil Knows You Are Dead',
che riguarda una famiglia, la distruzione di una famiglia, ma dove ciascuno dei personaggi
– dal padre ai figli e alle loro mogli – è alla fine costretto dall’incalzare del
destino a dire: “Ma io perché sto facendo questo?”.