Ambasciatore polacco ferito a Baghdad – Decine di morti a Mogadiscio in combattimenti
nella notte – In Birmania rilasciati 80 monaci buddisti
L'ambasciatore polacco in Iraq è rimasto ferito in un'esplosione a Baghdad, secondo
quanto riferisce l'agenzia di stampa irachena Nina. Il primo ministro polacco, Jarislaw
Kaczynski, ha fatto sapere che la Polonia dopo quanto accaduto non ritirerà il suo
contingente di circa mille uomini presenti in Iraq. L'attentato è stato messo a segno
con esplosivo nel quartiere Karrada al passaggio del convoglio che accompagnava il
diplomatico. Sembra certa la morte di un civile ma alcune fonti parlano di due vittime.
Sembra che le guardie private che garantiscono la sicurezza del convoglio siano della
società Blackwater, la stessa coinvolta il mese scorso in una sanguinosa sparatoria
in cui sono morti una decina di civili iracheni. E oggi si riparla proprio di quell’episodio:
sembra accertato che furono ben 17, e non 10, le persone morte e 24 quelle ferite
quando i vigilantes USA della compagnia privata Blackwater lo scorso 16 settembre
spararono sulla folla in Nisour Square a Baghdad subito dopo l'esplosione di un'autobomba.
L'elemento nuovo è uno dei tanti che emergono dall'inchiesta irachena sull'episodio,
riportata in un articolo del "New York Times" di oggi.
- Due palestinesi sono
stati uccisi nelle ultime ore nel sud della Striscia di Gaza, in episodi separati.
Nel primo episodio è rimasto ucciso un miliziano di Hamas. E oggi si è saputo anche
che erano miliziani delle Brigate dei martiri di al Aqsa (al Fatah) i tre palestinesi
rimasti uccisi, ieri, nel rione Rimal di Gaza, nei pressi di una installazione della
marina militare soggetta alla autorità di Hamas. Intanto, è iniziato nella residenza
del premier israeliano l'incontro fra Ehud Olmert e il presidente palestinese Abu
Mazen (Mahmud Abbas).
- Un religioso sciita iraniano è stato ucciso in un
attentato mentre guidava la preghiera in un villaggio nel sud-est del Paese, area
a maggioranza sunnita. Ne dà notizia oggi l'agenzia ufficiale Irna, affermando che
gli autori dell'omicidio sono sostenuti dagli Stati Uniti. Si tratta di un villaggio
vicino alla città di Khash, nella provincia del Sistan-Baluchistan, ai confini con
il Pakistan, dove è attivo un gruppo separatista sunnita armato chiamato Jundullah
("Soldati di Dio"), già autore di sequestri e uccisioni di agenti delle forze di sicurezza
iraniane.
- Politica ed economia: la Siria inizierà a importare gas naturale
iraniano a partire dal 2009. Lo ha riferito oggi il quotidiano governativo siriano
Al-Baath, organo ufficiale dell'omonimo partito al potere dal 1963, citando il ministro
del petrolio, Sufian Allaw. In questi giorni, in visita ufficiale a Teheran, Allaw
ha firmato col collega iraniano Gholam Hussein Nozari un protocollo d'intesa sulle
risorse energetiche che prevede l'importazione di gas naturale iraniano attraverso
il gasdotto turco meridionale che sarà operativo a partire dai primi mesi del 2009.
L'accordo firmato a Teheran comprende anche la partecipazione tecnica e finanziaria
iraniana e venezuelana nella costruzione di una raffineria di petrolio della capacità
di 140.000 barili al giorno nella localitàdi Farqals, a est di Homs (162 km a nord
di Damasco). L'Iran si è inoltre impegnato a sostenere la Siria nell'ammodernamento
della già esistente raffineria di petrolio di Baniyas, località sulla costa mediterranea
270 km a nord-ovest di Damasco.
- Decine di morti a Mogadiscio la scorsa notte
nel corso di violenti combattimenti tra insorti di matrice islamica e truppe regolari
somale ed etiopiche. Scontri che ormai, sempre più sanguinosi, durano da mesi, mentre
la popolazione civile fugge: mezzo milione dall'inizio dell'anno, 11.000 solo in settembre,
stando a dati dell'ONU. La scorsa notte sono stati gli insorti ad attaccare l'ex ministero
della Difesa, nel sud della capitale, da molti mesi ormai acquartieramento delle truppe
governative e di Addis Abeba. Per gli insorti, sarebbero stati uccisi 12 soldati somali
e cinque etiopici mentre l’esercito governativo parla di un attacco subito.
-
In Ucraina, il presidente Victor Iushenko ha lanciato un appello per la formazione
di una larga coalizione composta sia da filo occidentali sia da filo russi. L'intento
è di superare lo stallo politico legato al risultato dalle elezioni di domenica scorsa.
Secondo gli ultimi dati, non ancora definitivi, sono in testa i partiti filo occidentali.
Nel Paese, intanto, si apre un nuovo capitolo nella crisi energetica con la Russia.
La Gazprom, società russa che gestisce le forniture di Gas a mezza Europa, ha infatti
minacciato Kiev di tagliare i rifornimenti per il prossimo inverno se non verrà prima
saldato il debito di oltre 1,3 miliardi di dollari, contratto dall’Ucraina. Immediato
l’intervento della Commissione europea che cerca di mediare per una soluzione rapida
della disputa.
- L'ex premier pachistano Benazir Bhutto ha affermato a Londra
che i negoziati con il presidente Pervez Musharraf per la futura condivisione del
potere a Islamabad sono “completamente bloccati”. Parlando con giornalisti nella capitale
britannica, Bhutto ha anche detto che la notizia secondo cui le accuse per corruzione
contro di lei - che l'avevano spinta all'esilio volontario nel 1999 - sarebbero state
archiviate è “assolutamente falsa”
- Riaprirà oggi le porte la Lal Masjid,
la Moschea Rossa di Islamabad, teatro lo scorso luglio di una sanguinosa protesta.
La decisione della riapertura è arrivata su ordine della Suprema Corte, che ha accettato
una richiesta presentata dalla moglie dell'ex leader della Moschea, ora in carcere.
Il 10 luglio scorso, l'esercito pachistano riuscì a sfondare le resistenze delle centinaia
di fedeli e studenti della annessa università islamica, tutti vicini alle posizioni
talebane, che si erano barricati nella moschea. Il bilancio delle vittime e degli
assalti parla di oltre 100 morti tra esercito e, soprattutto, estremisti islamici.
Il governo decise la chiusura della moschea, che fu aperta poi per poche ore il 27
luglio dopo un tentativo da parte degli studenti islamici di rioccupare la moschea
dalla quale, nel corso degli anni, si è cercato di instaurare la legge coranica nel
Paese. E' prevista per oggi la presenza di molti fedeli che offriranno preghiere di
ringraziamento per la riapertura della più grande moschea del Paese e anche l'esercito
sta prendendo posizione in maniera discreta nei pressi della moschea per evitare scontri.
Intanto, oggi la stessa Suprema Corte ha dovuto rinviare l'apertura delle audizioni
del ricorso presentato dagli altri due candidati alla presidenza pachistana contro
la decisione della stessa corte di permettere al presidente Pervez Musharraf di partecipare
alle elezioni restando capo dell'esercito. Un giudice non si è presentato al tribunale
e l'udienza è stata rinviata.
-Sono stazionarie le condizioni dell'agente del
Sismi gravemente ferito, nei giorni scorsi in Afghanistan, durante il blitz per la
sua liberazione. Lo ha detto, parlando con i giornalisti, il ministro della Difesa
italiano, Arturo Parisi, secondo cui sono invece in via di miglioramento l'altro 007
e l'interprete afghano, anch'essi feriti.
- La giunta militare che governa
la Birmania ha rilasciato 80 monaci buddisti arrestati durante le manifestazioni di
protesta delle scorse settimane. Lo annuncia alla Reuters uno dei monaci liberati,
che ha denunciato ''abusi verbali'', ma non fisici. Ma c’è da dire poi degli altri
arresti. Il nostro servizio:
Secondo
le ultime informazioni, dieci parlamentari e almeno 137 militanti della Lega nazionale
per la democrazia (LND), il partito d'opposizione birmano di cui è leader la dissidente
storica e Premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi, sono stati arrestati finora nell'ambito
delle repressioni seguite alle manifestazioni di protesta delle scorse settimane.
Intanto i 27 Stati membri dell'UE hanno raggiunto un accordo politico sull'inasprimento
delle sanzioni in vigore per la Birmania. I dettagli dell'accordo politico saranno
messi a punto nei prossimi giorni e passeranno al vaglio della riunione dei ministri
degli Esteri dell'UE il 15 ottobre prossimo. E c’è la presa di posizione dei leader
religiosi dell’Indonesia che solidarizzano con i monaci buddisti del Myanmar e chiedono
l’intervento dei Paesi limitrofi e delle Nazioni Unite. Rappresentanti di buddisti,
cattolici, confuciani, hindu, musulmani e protestanti, riuniti nel Comitato indonesiano
delle religioni per la pace, hanno convocato ieri una conferenza stampa a Giakarta
per esprimere la loro commozione per l’accaduto e chiedere il rilascio di tutti i
prigionieri politici, inclusa la leader dissidente Aung San Suu Kyi. Al governo birmano
si chiede un dialogo pacifico e all’ONU azioni concrete contro il governo del Myanmar.
Resta da dire del caso, non si sa se isolato, di un ufficiale dell'esercito birmano
fuggito in Thailandia, con l’aiuto di una ONG, dopo essersi rifiutato di aprire il
fuoco contro i monaci buddisti inermi e ora spera di ottenere asilo politico in Norvegia.
- Il Parlamento romeno si riunisce oggi per pronunciarsi
sulla mozione di sfiducia contro il governo di minoranza di centro-destra, presentata
il 24 settembre scorso dal Partito socialdemocratico (PSD), all'opposizione. Intitolata
''Mille giorni di caos - la fine del governo di destra”, il documento critica i due
governi succedutisi dopo le elezioni politiche del 2004. L'attuale gabinetto è ritenuto
''incapace di funzionare dal punto di vista politico, giuridico ed economico”. Sono
necessari 232 voti favorevoli dei 463 senatori e deputati per far cadere il governo.
In teoria, la sfiducia dovrebbe passare, in quanto l'iniziativa socialdemocratica
è sostenuta dal Partito democratico e dal Partito liberale democratico, vicini al
capo dello Stato Traian Basescu. Ma secondo i commentatori, anche se i tre partiti
hanno i numeri per far passare la sfiducia, alcuni socialdemocratici potrebbero votare
contro.
-La Polonia ha accettato di invitare gli osservatori dell'OSCE
(Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) alle elezioni legislative
anticipate del 21 ottobre. Lo rende noto un comunicato congiunto del ministero degli
Esteri polacco e dell'organizzazione, pubblicato a Varsavia la notte scorsa. ''Il
2 ottobre è stato inviato all'OSCE un invito per osservare le elezioni parlamentari
anticipate del 21 ottobre 2007'', si legge nel testo. Il premier Jaroslaw Kaczynski
non aveva escluso nei giorni scorsi questa possibilità pur affermando che nella richiesta
ricevuta dall'OSCE per l'invio di osservatori “c'erano formulazioni estremamente inopportune”.
Secondo gli esperti dell'OSCE, era comunque molto improbabile che Varsavia potesse
opporre un vero rifiuto, in quanto tutti i Paesi membri sono tenuti al rispetto di
questo obbligo, pena l'espulsione.
- In Italia un barcone con 44 immigrati
è stato intercettato a 16 miglia a sud ovest di Lampedusa da una motovedetta della
Guardia di Finanza. Gli immigrati sono già stati trasferiti sull'isola. E' il quinto
sbarco nel giro di poche ore che si registra a Lampedusa. Intorno alle 14 è previsto
l'arrivo in porto di altri 76 clandestini, tra cui dieci donne una delle quali in
avanzato stato di gravidanza, soccorsi dalla nave "Vega" della Marina Militare. Questa
mattina, intanto, sono stati imbarcati sul traghetto per Porto Empedocle 48 extracomunitari
che erano ospiti del Centro di prima accoglienza; altri 90 saranno trasferiti in aereo
nelle prossime ore verso i CPT di Foggia e Bari. (Panoramica internazionale a cura
di Fausta Speranza)
Bollettino del Radiogiornale della Radio
Vaticana Anno LI No. 276 E' possibile
ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del Bollettino
del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del sito www.radiovaticana.org/italiano.