2007-11-13 14:45:28

Il parroco di Gabriele Sandri, il tifoso ucciso domenica scorsa: non trasformare le esequie in un momento di violenza


Una giustizia certa e retta nei confronti di chi ha sbagliato, senza in nessun modo colpevolizzare l'intero corpo della Polizia di Stato. E' ciò che chiedono i familiari di Gabriele Sandri, il tifoso laziale 28.enne, ucciso domenica scorsa nel casello autostradale di Badia al Pino, in seguito a un colpo di pistola sparato da un'agente, intervenuto per disperdere una rissa fra tifosi. Mentre le indagini sull'accaduto fanno il loro corso, da stamattina a Roma centinaia di persone si recano nella camera ardente per rendere l'ultimo omaggio alla salma del giovane. I funerali si solgeranno domani nella parrocchia di S. Pio X, alla Balduina, il quartiere romano dove risiede la famiglia Sandri. Luca Collodi ha contattato telefonicamente il parroco della S. Pio X, don Paolo Tammi, che si appella ai tifosi affinché non precipitino nella tensione il momento delle esequie:RealAudioMP3


R. - Domenica scorsa, appena mi sono accorto che Gabriele era mio parrocchiano, sono andato immediatamente a trovare la mamma. Sono stato con lei per un po’. E’ una donna distrutta dal dolore. La morte del figlio l’ha duramente provata, anche perché è una morte inspiegabile. Nessuna morte si spiega sul piano umano e questa è ancora più inspiegabile e sicuramente evitabile.

 
D. - Don Paolo Tammi, che tipo di giustizia chiede la famiglia di Gabriele Sandri?

 
R. - Mi pare di capire che chieda una giustizia certa, retta, nei confronti della persona, non del corpo della polizia. Per quello che mi è stato dato di capire, non sono arrabbiati nei confronti della polizia o delle istituzioni. Certo, un membro di un’istituzione che dovrebbe difendere i cittadini ha fatto una cosa inspiegabile, che ci auguriamo sia solo colposa. Quindi, è chiaro che si tratta di una giustizia nei confronti della persona. Credo che in uno Stato di diritto chi sbaglia debba scontare una pena.

 
D. - Lei vuole rivolgere dalla Radio Vaticana un appello ai tifosi che domani vorranno partecipare ai funerali di Gabriele Sandri alla Balduina?

 
R. - Assolutamente sì. Voglio dire ai tifosi, sia a quelli che lo conoscevano, sia a quelli che non lo conoscevano, che Gabriele era un ragazzo buono. Questo lo so con certezza, perché i suoi amici me lo hanno detto e così mi hanno detto il papà e la mamma. Un ragazzo che è passato attraverso la parrocchia, un ragazzo che non ha mai fatto violenza, un ragazzo descritto come un buon figlio di famiglia - la mamma lo chiamava “coccolone” - un ragazzo che aveva ancora delle espressioni affettive molto belle nei confronti dei genitori e degli amici. Per cui, raccomando a tutti i tifosi di vivere il loro dolore in maniera corretta, in maniera cristiana - se sono credenti - in memoria di Gabriele, per affetto per Gabriele che vive in Dio, di non fare nessun gesto, di non approfittare di una situazione celebrativa per aggiungere problemi a problemi. Non si ottiene giustizia con la violenza, questo è sicuro.







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