In Sri Lanka il vescovo di Mannar chiarisce l’episodio dell’attacco contro il santuario
di S. Anthony costato la vita a 6 soldati
La vicenda dell’attacco in Sri Lanka al santuario di S. Anthony nella zona di Mannar
e costato la vita a 6 soldati è stata mal riportata dai media locali. E’ quanto scrivono
in un comunicato il vescovo di Mannar, mons. Joseph Rayappu, e il parroco della cattedrale
di S. Sebastiano, padre Devarajah chiarendo che l’esercito aveva occupato di sua iniziativa
il complesso del santuario e che non era stata avanzata alcuna richiesta di aiuto.
I giornali nazionali hanno riferito, invece, che le vittime si trovavano nel santuario
per rispondere alla richiesta della comunità cattolica di un servizio d’ordine davanti
all’edificio religioso. Il santuario – rende noto infine l’agenzia AsiaNews - da settembre
2007 non è più frequentato dai fedeli a causa dell’inasprirsi degli scontri nella
zona tra forze governative e ribelli Tamil. Lo scorso 11 febbraio padre Devarajah
si è recato al santuario su permesso delle autorità militari, per tentare di organizzare
un pellegrinaggio in occasione della Quaresima. (A.L.)