2008-02-26 16:00:43

In Iraq, ancora attentati e un rapimento di civili


Due attentati nella città irachena di Mossul e un rapimento nei pressi di Baquba. Due poliziotti iracheni sono stati uccisi stamani nell'esplosione di un ordigno a Mossul nelle stesse ore in cui un attentatore suicida si faceva saltare in aria in un autobus, provocando la morte di un numero di persone ancora non precisato, ma senz’altro superiore alla decina. Intanto, nei pressi di Baquba, ventuno civili, fra cui almeno una donna, che viaggiavano a bordo di due pulmini sono stati rapiti da uomini armati.

Afghanistan
Almeno cinque poliziotti afghani uccisi da un ordigno telecomandato nascosto sul ciglio della strada che è esploso al passaggio del veicolo: stavano recandosi al lavoro nel distretto di Sabri, provincia di Khost, nel sud-est dell'Afghanistan. La polizia ha accusato i taleban dell'attentato.

Medio Oriente
Il capo dei servizi segreti egiziani si incontrerà la prossima settimana con responsabili israeliani sull'embargo imposto alla Striscia di Gaza e della necessità di ''mettere fine alle sofferenze'' dei palestinesi. Lo ha annunciato oggi al Cairo, il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Abu Mazen (Mahmud Abbas), che ha ribadito la necessità di applicare con Israele l'accordo del 2005, quando Fatah controllava ancora la Striscia di Gaza, per cui il varco di Rafah deve essere controllato da osservatori dell'Unione Europea, con telecamere che permettono a Israele verifiche in tempo reale. L'accordo è respinto da Hamas. Intanto, il primo ministro israeliano, Olmert, in visita in Giappone, si è detto scettico sulla possibilità di giungere a un accordo con i palestinesi entro il 2008, pur ribadendo l’impegno assunto. Secondo Olmert, oggi non c'è una “opportunità migliore” di pace. Speriamo di concludere un accordo che conduca a una soluzione con due Stati: uno Stato palestinese e uno Stato d'Israele”. Olmert è arrivato ieri a Tokyo: partecipa a un Forum economico e ha diversi incontri con le autorità ai massimi livelli.

Gaza
Elementi di al Qaida sono riusciti nelle ultime settimane a entrare nella Striscia di Gaza approfittando dello stato di confusione creatosi dopo l'abbattimento del muro di confine con l'Egitto. Lo ha affermato oggi alla Knesset, il parlamento israeliano, il capo dell'intelligence militare di Israele, il generale Amos Yadlin. Secondo Yadlin, nella Striscia sono anche entrati quadri militari palestinesi addestratisi in Siria e in Iran.
 
Israele
La Corte Suprema israeliana ha approvato oggi la formula di compromesso elaborata dal capo della procura, Mazuz, riguardo le gravi accuse rivolte da tre ex dipendenti all'ex capo dello Stato Katzav. Katzav - che ha concluso il suo mandato nel luglio scorso - non può dunque essere incriminato per violenza sessuale, anche se ha amemsso di aver compiuto atti impropri e molestie nei confronti di due delle tre segretarie. La vicenda era esplosa nel luglio 2006.

Siria
Un altro oppositore è finito in carcere a Damasco nell'ambito della campagna di arresti avviata tre mesi fa dalle autorità siriane. Lo ha riferito oggi l'Organizzazione nazionale per i diritti umani in Siria (ONDUS). Al-Muil è membro del consiglio direttivo della “Dichiarazione di Damasco”, piattaforma di dissidenti siriani creata nel 2005 e tollerata fino al dicembre scorso. Con l'arresto di al-Muil, sono ora 13 gli appartenenti alla “Dichiarazione di Damasco” finiti dietro le sbarre. L’ONDUS ha diffuso la settimana scorsa il documento di un detenuto siriano di etnia curda.

Sfida televisiva in Spagna
Faccia a faccia senza esclusione di colpi ieri sera, a Madrid, davanti a più di 10 milioni di telespettatori fra il premier socialista, Josè Luis Zapatero, e lo sfidante conservatore, Mariano Rajoy, leader del Partido popular, in vista delle elezioni politiche del 9 marzo. Tra i temi più discussi, l’economia e il terrorismo. La seconda e ultima sfida televisiva fra i due leader spagnoli è prevista lunedi prossimo 3 marzo.

Italia
E' Gianni Alemanno il candidato del PDL a sindaco di Roma. L’annuncio è arrivato ieri. Si confronterà per la guida della capitale con Francesco Rutelli. Intanto, aumentano i temi in discussione nella campagna elettorale in vista delle elezioni politiche del 13 e 14 aprile. Il servizio di Giampiero Guadagni RealAudioMP3
 
“Realistico ed ambizioso”: Veltroni definisce così il programma del Partito Democratico (PD). Tra i cardini: il merito, la lotta alla precarietà e la sicurezza. E per dare segnali in questo senso, Veltroni annuncia una proposta di legge contro la pedofilia e candida nelle sue liste il prefetto Achille Serra. Ma nel programma ci sono anche i temi etici: il PD intende prevenire l’accanimento terapeutico attraverso il testamento biologico e promuove il riconoscimento dei diritti delle persone stabilmente conviventi. Veltroni dice “no” ad una nuova divaricazione tra laici e cattolici. Una risposta indiretta - la sua - alle forti perplessità sull’alleanza coi Radicali espresse dal quotidiano Avvenire e dal settimane “Famiglia Cristiana”, che in questo numero parla di “pasticcio veltroniano in salsa pannelliana”. Sul fronte opposto, il Popolo delle Libertà (PDL) assicura che il proprio programma è diverso sui valori di riferimento e più credibile sui contenuti. Berlusconi contesta i sondaggi che parlano di una rimonta del PD e annuncia alcuni dei candidati del PDL: l’ex comandante della Guardia di Finanzia, Roberto Speciale, oltre a Eugenia Roccella, una dei portavoce del Family Day, e all’ex governatore di Nassiriya, Barbara Contini. Berlusconi torna poi ad attaccare i centristi: “I voti dati all’UDC - dice - favoriscono Veltroni”. “Pubblicità ingannevole, ma gratuita” risponde ironico Casini. Intanto, PDL ed UDC sono alleati in Sicilia, dove il candidato comune è il leader del Movimento per le autonomie Lombardo. Il PDL ha anche annunciato la candidatura a sindaco di Roma di Gianni Alemanno, dirigente di AN ed ex ministro dell’Agricoltura, che avrà come avversario Rutelli, che torna così a correre per il Campidoglio dopo aver perso nel 2006 la sfida con Veltroni. (Per la Radio Vaticana, Giampiero Guadagni)

Ancora rapimenti in Nigeria
Una donna che lavora come segretaria per la compagnia petrolifera francese Total e due bambini figli di un uomo d'affari sono stati rapiti in due episodi differenti, ieri sera e stamani, da uomini a Port Harcourt, nella regione petrolifera del delta del Niger, nel sud della Nigeria. Nella zona operano, compiendo attacchi contro le compagnie petrolifere e rapimenti, sia i guerriglieri separatisti del MEND (Movimento per l'emancipazione del delta del Niger), sia bande di delinquenti comuni.

Darfur
A cinque anni dall'inizio del conflitto che ha provocato 400 mila morti e 2,8 milioni di sfollati, e “nonostante la grande mobilitazione mondiale su questa tragedia, in Darfur si continua a morire”. In un comunicato diffuso oggi, Italians for Darfur, promotore in Italia della campagna per la regione del Sudan insanguinata dalla guerra, ricorda, tra l’altro, che dal 18 febbraio scorso il governo sudanese ha ripreso i bombardamenti aerei sulla regione: ufficialmente, voleva colpire i ribelli del Movimento per la Giustizia e l'eguaglianza (JEM), uno dei gruppi che si contrappongono al regime di Khartoum, ma, secondo il coordinamento delle Nazioni Unite per gli aiuti umanitari, “le vittime dell'attacco erano tutti civili”. Secondo i dati inviati all'organizzazione da Save Darfur Coalition e International Crisis group, “negli ultimi 10 giorni hanno perso la vita circa seicento persone, per lo più donne e bambini. Gravi anche le conseguenze logistiche e umanitarie per la popolazione. Almeno 20 mila sono i senzatetto in quest'area, molti dei quali hanno deciso di raggiungere il Ciad per trovare rifugio nei campi profughi del Paese.

Sahara occidentale
Il presidente algerino, Bouteflika, ha ancora una volta espresso il suo sostegno all'autodeterminazione del popolo saharaoui, in un messaggio inviato al suo omologo del Sahara Occidentale, Mohamed Abdelaziz, alla vigilia del 32.mo anniversario della creazione della RASD (Repubblica araba saharaoui democratica) il 27 febbraio 1976. L'Algeria accoglie nei campi vicino a Tindouf, nel Sahara algerino, circa 150 mila profughi saharaoui oltre ai rappresentanti del RASD e del suo braccio armato, il Fronte Polisario. Iniziati in giugno, i negoziati diretti tra Marocco e Sahara occidentale, previsti dall'ultima risoluzione dell'ONU (1754) e “destinati al raggiungimento di una soluzione politica mutualmente accettabile che garantisca il diritto all'autodeterminazione del popolo del Sahara occidentale”, non hanno portato fino ad oggi a nessun risultato. La disputa sull'ex colonia spagnola, occupata dal Marocco subito dopo la sua indipendenza nel 1975, continua a dividere il Maghreb da oltre 30 anni. Mentre il Marocco ha proposto un piano di autonomia dei territori del Sahara occidentale sotto sovranità marocchina, il Polisario continua a reclamare l'organizzazione di un referendum per l'autodeterminazione.

Immigrazione clandestina
Sono 126 i clandestini, tra cui sette donne, giunti nel porto di Lampedusa dopo che la loro imbarcazione era stata intercettata dalla Guardia di Finanza. Al momento, sono in corso le procedure di identificazione degli immigrati, per la maggior parte nigeriani. Sempre stamani, tre clandestini, due tunisini e un palestinese, sono stati arrestati dai carabinieri di Lampedusa con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Secondo i militari dell'Arma, i tre extracomunitari sarebbero gli scafisti di un’imbarcazione di clandestini giunta nei giorni scorsi a Lampedusa.

Bielorussia
Le autorità della Bielorussia hanno rilasciato temporaneamente il dissidente detenuto Aleksandr Kozulin per consentirgli di partecipare ai funerali della moglie, morta di cancro durante il fine settimana. Lo rivela stamani l'avvocato dell'attivista. Nelle ultime ore Stati Uniti e Unione europea si sono spesi per ottenere dalle autorità di Minsk un permesso per Kozulin, in carcere con una condanna a 5 anni e mezzo per “teppismo” comminatagli nel 2006 per aver partecipato a una manifestazione contro la rielezione del presidente Aleksandr Lukashenko, che l'Occidente considera l'ultimo dittatore d'Europa.

Cina-USA
Il segretario di Stato americano, Condoleezza Rice, è a Pechino per una serie di colloqui incentrati soprattutto sul cosiddetto processo a sei, per mettere fine al programma nucleare della Corea del Nord. Il capo della diplomazia statunitense ha esortato la Cina ad usare tutta la sua influenza sulla Corea del Nord affinché si superi lo stallo nel negoziato, interrotto negli ultimi mesi dell'anno scorso quando Pyongyang si è rifiutata di mantenere gli impegni presi nel 2005 con l'accordo per il disarmo siglato grazie alla mediazione di Stati Uniti, Corea del sud, Russia, Cina e Giappone. Ma come sono oggi i rapporti tra Pechino e Washington? Salvatore Sabatino lo ha chiesto a Francesco Sisci, corrispondente a Pechino per il quotidiano La Stampa:RealAudioMP3
 
R. - I rapporti si trovano in un momento molto positivo. È difficile fare paragoni col passato, perché le condizioni sono molto diverse. Oggi, il China Daily, che è il quotidiano ufficiale in inglese, salutava l’arrivo della Condoleezza Rice con una lunga analisi in cui spiegava il ruolo strategico globale della collaborazione tra Stati Uniti e Cina. C’è, quindi, un interesse da parte cinese ad una collaborazione stretta, ferma, con gli Stati Uniti. E mi sembra di capire che anche da parte degli Stati Uniti vi sia un interesse ad aumentare lo spessore ed anche i campi di collaborazione, che non sono più semplicemente la questione dei diritti umani e dei diritti religiosi, ma si rivolgono anche a questioni strategiche come la Nord Corea o la Birmania o addirittura alla questione più ampia della stabilità del Pacifico, con una ipotesi di colloqui a tre tra Cina, Giappone e Stati Uniti.

D. - Il viaggio di Condoleezza Rice in Cina giunge a pochi giorni dalla fine del tour diplomatico di Bush in Africa. Continente che subisce una forte influenza economica da parte di Pechino. Sono viaggi più politici o più economici, secondo te?

 
R. - Tra la politica e l’economia, il confine è spesso limitato. Una delle grandi questioni su cui l’America sta spingendo è anche la possibilità di ricevere investimenti dal nuovo fondo sovrano cinese in America, con disponibilità di portafoglio di 200 miliardi di dollari. Cosa, questa, che da una parte favorisce certamente la Cina, perché va ad acquistare a prezzo di sconto. Naturalmente, rappresenta anche un’iniezione di fiducia da parte della Cina in America per cercare di superare questo momento difficile di quasi recessione che sta toccando l'America.

Colombia
Il governo della Colombia ha concesso le necessarie autorizzazioni affinchè possa svolgersi una operazione umanitaria mirata al rilascio, domani, da parte delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (FARC) di quattro ex parlamentari, da sei anni nelle mani dei guerriglieri. Lo ha reso noto il comandante delle Forze armate colombiane, il generale Freddy Padilla, che ha confermato che i contatti fra Caracas e Bogotà “per espletare le formalità burocratiche” sono terminati e che il governo del presidente Chavez, che coordina l'operazione di rilascio, ha ottenuto l'autorizzazione per inviare due elicotteri in territorio colombiano con a bordo una delegazione, guidata da uomini del Comitato internazionale della Croce rossa.

Russia
Ultime battute della campagna elettorale per le presidenziali russe del 2 marzo: da oggi è vietato pubblicare sondaggi sui probabili vincitori. Lo ricordano i giornali russi, annunciando che il 29 febbraio il presidente, Vladimir Putin, terrà il suo ultimo discorso in televisione da capo di Stato. Putin, stando a fonti del Cremlino, rivolgerà un appello agli elettori perchè vadano alle urne e difenderà il corso seguito negli otto anni dei suoi due mandati, in un velato spot a favore del "delfino", Dmitri Medvedev. Ma, assicurano le fonti, non farà i nomi di nessun candidato.

Kazakhstan
Più di 12 mila persone hanno dovuto abbandonare le loro abitazioni in Kazakhstan, in una delle regioni più popolose del Paese al confine con l'Uzbekistan, a causa dello straripamento dei fiumi gonfi per le alluvioni di questi giorni. Le alluvioni primaverili sono un problema ricorrente in tutta l'Asia Centrale, ma un aumento improvviso delle temperature il 20 febbraio scorso, registrato dopo settimane di grande freddo, ha ingigantito il problema: lo straripamento dei fiumi ha distrutto case (circa 2000), strade, edifici pubblici e ha provocato un morto, oltre all'abbattimento di numerosi capi di bestiame.

Cambogia
Si è inginocchiato a terra e ha pianto l'ex capo torturatore del regime dei Khmer Rossi cambogiani, Kaing Guek Eav, noto come Duch e accusato di crimini contro l'umanità: lo ha fatto quando è stato condotto dalle autorità in visita alle fosse comuni del liceo Tuol Sleng, trasformato nel famigerato campo di sterminio S-21 da lui diretto. Vi morirono fra le 14 e le 16 mila persone, tra cui numerosi bambini e stranieri accusati di essere spie della Cia. Duch era accompagnato da 80 fra giudici, avvocati e altri funzionari del tribunale creato a Phnom Penh col patrocinio delle Nazioni Unite per giudicare i crimini del regime di Pol Pot, accusato di aver ucciso fra uno e due milioni di persone fra il 1975 e il 1979. Kaing Guek Eav, detenuto dal 1999 e divenuto nel frattempo cristiano, è considerato un testimone chiave per i processi di altri leader Khmer. Il capo del regime, Pol Pot, morì per cause naturali nel 1998. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)

 

 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 57

 
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