In Iraq, ancora attentati e un rapimento di civili
Due attentati nella città irachena di Mossul e un rapimento nei pressi di Baquba.
Due poliziotti iracheni sono stati uccisi stamani nell'esplosione di un ordigno a
Mossul nelle stesse ore in cui un attentatore suicida si faceva saltare in aria in
un autobus, provocando la morte di un numero di persone ancora non precisato, ma senz’altro
superiore alla decina. Intanto, nei pressi di Baquba, ventuno civili, fra cui almeno
una donna, che viaggiavano a bordo di due pulmini sono stati rapiti da uomini armati.
Afghanistan Almeno cinque poliziotti afghani uccisi da un ordigno
telecomandato nascosto sul ciglio della strada che è esploso al passaggio del veicolo:
stavano recandosi al lavoro nel distretto di Sabri, provincia di Khost, nel sud-est
dell'Afghanistan. La polizia ha accusato i taleban dell'attentato.
Medio
Oriente Il capo dei servizi segreti egiziani si incontrerà la prossima settimana
con responsabili israeliani sull'embargo imposto alla Striscia di Gaza e della necessità
di ''mettere fine alle sofferenze'' dei palestinesi. Lo ha annunciato oggi al Cairo,
il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Abu Mazen (Mahmud Abbas), che ha
ribadito la necessità di applicare con Israele l'accordo del 2005, quando Fatah controllava
ancora la Striscia di Gaza, per cui il varco di Rafah deve essere controllato da osservatori
dell'Unione Europea, con telecamere che permettono a Israele verifiche in tempo reale.
L'accordo è respinto da Hamas. Intanto, il primo ministro israeliano, Olmert, in visita
in Giappone, si è detto scettico sulla possibilità di giungere a un accordo con i
palestinesi entro il 2008, pur ribadendo l’impegno assunto. Secondo Olmert, oggi non
c'è una “opportunità migliore” di pace. Speriamo di concludere un accordo che conduca
a una soluzione con due Stati: uno Stato palestinese e uno Stato d'Israele”. Olmert
è arrivato ieri a Tokyo: partecipa a un Forum economico e ha diversi incontri con
le autorità ai massimi livelli.
Gaza Elementi di al Qaida sono riusciti
nelle ultime settimane a entrare nella Striscia di Gaza approfittando dello stato
di confusione creatosi dopo l'abbattimento del muro di confine con l'Egitto. Lo ha
affermato oggi alla Knesset, il parlamento israeliano, il capo dell'intelligence
militare di Israele, il generale Amos Yadlin. Secondo Yadlin, nella Striscia sono
anche entrati quadri militari palestinesi addestratisi in Siria e in Iran. Israele La
Corte Suprema israeliana ha approvato oggi la formula di compromesso elaborata dal
capo della procura, Mazuz, riguardo le gravi accuse rivolte da tre ex dipendenti all'ex
capo dello Stato Katzav. Katzav - che ha concluso il suo mandato nel luglio scorso
- non può dunque essere incriminato per violenza sessuale, anche se ha amemsso di
aver compiuto atti impropri e molestie nei confronti di due delle tre segretarie.
La vicenda era esplosa nel luglio 2006.
Siria Un altro oppositore
è finito in carcere a Damasco nell'ambito della campagna di arresti avviata tre mesi
fa dalle autorità siriane. Lo ha riferito oggi l'Organizzazione nazionale per i diritti
umani in Siria (ONDUS). Al-Muil è membro del consiglio direttivo della “Dichiarazione
di Damasco”, piattaforma di dissidenti siriani creata nel 2005 e tollerata fino al
dicembre scorso. Con l'arresto di al-Muil, sono ora 13 gli appartenenti alla “Dichiarazione
di Damasco” finiti dietro le sbarre. L’ONDUS ha diffuso la settimana scorsa il documento
di un detenuto siriano di etnia curda.
Sfida televisiva in Spagna Faccia
a faccia senza esclusione di colpi ieri sera, a Madrid, davanti a più di 10 milioni
di telespettatori fra il premier socialista, Josè Luis Zapatero, e lo sfidante conservatore,
Mariano Rajoy, leader del Partido popular, in vista delle elezioni politiche del 9
marzo. Tra i temi più discussi, l’economia e il terrorismo. La seconda e ultima sfida
televisiva fra i due leader spagnoli è prevista lunedi prossimo 3 marzo.
Italia E'
Gianni Alemanno il candidato del PDL a sindaco di Roma. L’annuncio è arrivato ieri.
Si confronterà per la guida della capitale con Francesco Rutelli. Intanto, aumentano
i temi in discussione nella campagna elettorale in vista delle elezioni politiche
del 13 e 14 aprile. Il servizio di Giampiero Guadagni “Realistico
ed ambizioso”: Veltroni definisce così il programma del Partito Democratico (PD).
Tra i cardini: il merito, la lotta alla precarietà e la sicurezza. E per dare segnali
in questo senso, Veltroni annuncia una proposta di legge contro la pedofilia e candida
nelle sue liste il prefetto Achille Serra. Ma nel programma ci sono anche i temi etici:
il PD intende prevenire l’accanimento terapeutico attraverso il testamento biologico
e promuove il riconoscimento dei diritti delle persone stabilmente conviventi. Veltroni
dice “no” ad una nuova divaricazione tra laici e cattolici. Una risposta indiretta
- la sua - alle forti perplessità sull’alleanza coi Radicali espresse dal quotidiano
Avvenire e dal settimane “Famiglia Cristiana”, che in questo numero parla di “pasticcio
veltronianoin salsa pannelliana”. Sul fronte opposto, il Popolo delle Libertà
(PDL) assicura che il proprio programma è diverso sui valori di riferimento e più
credibile sui contenuti. Berlusconi contesta i sondaggi che parlano di una rimonta
del PD e annuncia alcuni dei candidati del PDL: l’ex comandante della Guardia di Finanzia,
Roberto Speciale, oltre a Eugenia Roccella, una dei portavoce del Family Day, e all’ex
governatore di Nassiriya, Barbara Contini. Berlusconi torna poi ad attaccare i centristi:
“I voti dati all’UDC - dice - favoriscono Veltroni”. “Pubblicità ingannevole, ma gratuita”
risponde ironico Casini. Intanto, PDL ed UDC sono alleati in Sicilia, dove il candidato
comune è il leader del Movimento per le autonomie Lombardo. Il PDL ha anche annunciato
la candidatura a sindaco di Roma di Gianni Alemanno, dirigente di AN ed ex ministro
dell’Agricoltura, che avrà come avversario Rutelli, che torna così a correre per il
Campidoglio dopo aver perso nel 2006 la sfida con Veltroni. (Per la Radio Vaticana,
Giampiero Guadagni)
Ancora rapimenti in Nigeria Una donna che
lavora come segretaria per la compagnia petrolifera francese Total e due bambini figli
di un uomo d'affari sono stati rapiti in due episodi differenti, ieri sera e stamani,
da uomini a Port Harcourt, nella regione petrolifera del delta del Niger, nel sud
della Nigeria. Nella zona operano, compiendo attacchi contro le compagnie petrolifere
e rapimenti, sia i guerriglieri separatisti del MEND (Movimento per l'emancipazione
del delta del Niger), sia bande di delinquenti comuni.
Darfur A
cinque anni dall'inizio del conflitto che ha provocato 400 mila morti e 2,8 milioni
di sfollati, e “nonostante la grande mobilitazione mondiale su questa tragedia, in
Darfur si continua a morire”. In un comunicato diffuso oggi, Italians for Darfur,
promotore in Italia della campagna per la regione del Sudan insanguinata dalla guerra,
ricorda, tra l’altro, che dal 18 febbraio scorso il governo sudanese ha ripreso i
bombardamenti aerei sulla regione: ufficialmente, voleva colpire i ribelli del Movimento
per la Giustizia e l'eguaglianza (JEM), uno dei gruppi che si contrappongono al regime
di Khartoum, ma, secondo il coordinamento delle Nazioni Unite per gli aiuti umanitari,
“le vittime dell'attacco erano tutti civili”. Secondo i dati inviati all'organizzazione
da Save Darfur Coalition e International Crisis group, “negli ultimi 10 giorni hanno
perso la vita circa seicento persone, per lo più donne e bambini. Gravi anche le conseguenze
logistiche e umanitarie per la popolazione. Almeno 20 mila sono i senzatetto in quest'area,
molti dei quali hanno deciso di raggiungere il Ciad per trovare rifugio nei campi
profughi del Paese.
Sahara occidentale Il presidente algerino, Bouteflika,
ha ancora una volta espresso il suo sostegno all'autodeterminazione del popolo saharaoui,
in un messaggio inviato al suo omologo del Sahara Occidentale, Mohamed Abdelaziz,
alla vigilia del 32.mo anniversario della creazione della RASD (Repubblica araba saharaoui
democratica) il 27 febbraio 1976. L'Algeria accoglie nei campi vicino a Tindouf, nel
Sahara algerino, circa 150 mila profughi saharaoui oltre ai rappresentanti del RASD
e del suo braccio armato, il Fronte Polisario. Iniziati in giugno, i negoziati diretti
tra Marocco e Sahara occidentale, previsti dall'ultima risoluzione dell'ONU (1754)
e “destinati al raggiungimento di una soluzione politica mutualmente accettabile che
garantisca il diritto all'autodeterminazione del popolo del Sahara occidentale”, non
hanno portato fino ad oggi a nessun risultato. La disputa sull'ex colonia spagnola,
occupata dal Marocco subito dopo la sua indipendenza nel 1975, continua a dividere
il Maghreb da oltre 30 anni. Mentre il Marocco ha proposto un piano di autonomia dei
territori del Sahara occidentale sotto sovranità marocchina, il Polisario continua
a reclamare l'organizzazione di un referendum per l'autodeterminazione.
Immigrazione
clandestina Sono 126 i clandestini, tra cui sette donne, giunti nel porto di
Lampedusa dopo che la loro imbarcazione era stata intercettata dalla Guardia di Finanza.
Al momento, sono in corso le procedure di identificazione degli immigrati, per la
maggior parte nigeriani. Sempre stamani, tre clandestini, due tunisini e un palestinese,
sono stati arrestati dai carabinieri di Lampedusa con l'accusa di favoreggiamento
dell'immigrazione clandestina. Secondo i militari dell'Arma, i tre extracomunitari
sarebbero gli scafisti di un’imbarcazione di clandestini giunta nei giorni scorsi
a Lampedusa.
Bielorussia Le autorità della Bielorussia hanno rilasciato
temporaneamente il dissidente detenuto Aleksandr Kozulin per consentirgli di partecipare
ai funerali della moglie, morta di cancro durante il fine settimana. Lo rivela stamani
l'avvocato dell'attivista. Nelle ultime ore Stati Uniti e Unione europea si sono spesi
per ottenere dalle autorità di Minsk un permesso per Kozulin, in carcere con una condanna
a 5 anni e mezzo per “teppismo” comminatagli nel 2006 per aver partecipato a una manifestazione
contro la rielezione del presidente Aleksandr Lukashenko, che l'Occidente considera
l'ultimo dittatore d'Europa.
Cina-USA Il segretario di Stato americano,
Condoleezza Rice, è a Pechino per una serie di colloqui incentrati soprattutto sul
cosiddetto processo a sei, per mettere fine al programma nucleare della Corea del
Nord. Il capo della diplomazia statunitense ha esortato la Cina ad usare tutta la
sua influenza sulla Corea del Nord affinché si superi lo stallo nel negoziato, interrotto
negli ultimi mesi dell'anno scorso quando Pyongyang si è rifiutata di mantenere gli
impegni presi nel 2005 con l'accordo per il disarmo siglato grazie alla mediazione
di Stati Uniti, Corea del sud, Russia, Cina e Giappone. Ma come sono oggi i rapporti
tra Pechino e Washington? Salvatore Sabatino lo ha chiesto a Francesco Sisci,
corrispondente a Pechino per il quotidiano La Stampa: R.
- I rapporti si trovano in un momento molto positivo. È difficile fare paragoni col
passato, perché le condizioni sono molto diverse. Oggi, il China Daily, che è il quotidiano
ufficiale in inglese, salutava l’arrivo della Condoleezza Rice con una lunga analisi
in cui spiegava il ruolo strategico globale della collaborazione tra Stati Uniti e
Cina. C’è, quindi, un interesse da parte cinese ad una collaborazione stretta, ferma,
con gli Stati Uniti. E mi sembra di capire che anche da parte degli Stati Uniti vi
sia un interesse ad aumentare lo spessore ed anche i campi di collaborazione, che
non sono più semplicemente la questione dei diritti umani e dei diritti religiosi,
ma si rivolgono anche a questioni strategiche come la Nord Corea o la Birmania o addirittura
alla questione più ampia della stabilità del Pacifico, con una ipotesi di colloqui
a tre tra Cina, Giappone e Stati Uniti.
D. - Il viaggio di Condoleezza
Rice in Cina giunge a pochi giorni dalla fine del tour diplomatico di Bush in Africa.
Continente che subisce una forte influenza economica da parte di Pechino. Sono viaggi
più politici o più economici, secondo te?
R. - Tra
la politica e l’economia, il confine è spesso limitato. Una delle grandi questioni
su cui l’America sta spingendo è anche la possibilità di ricevere investimenti dal
nuovo fondo sovrano cinese in America, con disponibilità di portafoglio di 200 miliardi
di dollari. Cosa, questa, che da una parte favorisce certamente la Cina, perché va
ad acquistare a prezzo di sconto. Naturalmente, rappresenta anche un’iniezione di
fiducia da parte della Cina in America per cercare di superare questo momento difficile
di quasi recessione che sta toccando l'America.
Colombia Il
governo della Colombia ha concesso le necessarie autorizzazioni affinchè possa svolgersi
una operazione umanitaria mirata al rilascio, domani, da parte delle Forze armate
rivoluzionarie della Colombia (FARC) di quattro ex parlamentari, da sei anni nelle
mani dei guerriglieri. Lo ha reso noto il comandante delle Forze armate colombiane,
il generale Freddy Padilla, che ha confermato che i contatti fra Caracas e Bogotà
“per espletare le formalità burocratiche” sono terminati e che il governo del presidente
Chavez, che coordina l'operazione di rilascio, ha ottenuto l'autorizzazione per inviare
due elicotteri in territorio colombiano con a bordo una delegazione, guidata da uomini
del Comitato internazionale della Croce rossa.
Russia Ultime battute
della campagna elettorale per le presidenziali russe del 2 marzo: da oggi è vietato
pubblicare sondaggi sui probabili vincitori. Lo ricordano i giornali russi, annunciando
che il 29 febbraio il presidente, Vladimir Putin, terrà il suo ultimo discorso in
televisione da capo di Stato. Putin, stando a fonti del Cremlino, rivolgerà un appello
agli elettori perchè vadano alle urne e difenderà il corso seguito negli otto anni
dei suoi due mandati, in un velato spot a favore del "delfino", Dmitri Medvedev. Ma,
assicurano le fonti, non farà i nomi di nessun candidato.
Kazakhstan Più
di 12 mila persone hanno dovuto abbandonare le loro abitazioni in Kazakhstan, in una
delle regioni più popolose del Paese al confine con l'Uzbekistan, a causa dello straripamento
dei fiumi gonfi per le alluvioni di questi giorni. Le alluvioni primaverili sono un
problema ricorrente in tutta l'Asia Centrale, ma un aumento improvviso delle temperature
il 20 febbraio scorso, registrato dopo settimane di grande freddo, ha ingigantito
il problema: lo straripamento dei fiumi ha distrutto case (circa 2000), strade, edifici
pubblici e ha provocato un morto, oltre all'abbattimento di numerosi capi di bestiame.
Cambogia Si è inginocchiato a terra e ha pianto l'ex capo torturatore
del regime dei Khmer Rossi cambogiani, Kaing Guek Eav, noto come Duch e accusato di
crimini contro l'umanità: lo ha fatto quando è stato condotto dalle autorità in visita
alle fosse comuni del liceo Tuol Sleng, trasformato nel famigerato campo di sterminio
S-21 da lui diretto. Vi morirono fra le 14 e le 16 mila persone, tra cui numerosi
bambini e stranieri accusati di essere spie della Cia. Duch era accompagnato da 80
fra giudici, avvocati e altri funzionari del tribunale creato a Phnom Penh col patrocinio
delle Nazioni Unite per giudicare i crimini del regime di Pol Pot, accusato di aver
ucciso fra uno e due milioni di persone fra il 1975 e il 1979. Kaing Guek Eav, detenuto
dal 1999 e divenuto nel frattempo cristiano, è considerato un testimone chiave per
i processi di altri leader Khmer. Il capo del regime, Pol Pot, morì per cause naturali
nel 1998. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 57 E'
possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del
Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del
sito www.radiovaticana.org/italiano.