La Chiesa colombiana chiede alle FARC di nominare due nuovi delegati per le trattative
per il rilascio degli ostaggi
Comunicare al più presto i nomi dei nuovi dirigenti per condurre le trattative per
un possibile accordo umanitario sulla liberazione degli ostaggi ancora nelle mani
della guerriglia. La Chiesa cattolica colombiana invita le Forze armate rivoluzionarie
della Colombia (FARC) ad indicare nuovi referenti, a seguito dell’uccisione di Raul
Reyes, numero due e portavoce, e Ivan Ríos, segretariato dello stato maggiore del
movimento ribelle. In un’intervista radiofonica raccolta dalla Misna, mons. Luis Augusto
Castro, presidente della Conferenza episcopale, ha anche chiesto misure urgenti a
favore degli sfollati del decennale conflitto tra le FARC e il governo di Bogotá.
"L’uso della forza – ha inoltre sottolineato mons. Castro – può colpire alcune persone
ma non può assicurare la pace. Vittorie militari ci sono state e ci saranno, ma questo
non è sufficiente per porre fine a un conflitto che dura da quasi 50 anni”. E proprio
ieri sono tornate a farsi sentire anche le FARC, che hanno annunciato di aver sostituito
Ríos con il comandante Mauricio Jaramillo. Ríos era stato ucciso da un’altro guerrigliero,
che chiede ora una ricompensa al governo; dell’assassino, le FARC dicono che sia un
infiltrato dell’esercito colombiano. Reyes era stato invece ucciso il 1° marzo durante
una clamorosa incursione militare colombiana in Ecuador, che ha causato una grave
crisi diplomatica tra diversi Paesi latinoamericani, poi risolta con il vertice del
“Gruppo di Rio”.(M.G.)