Perù: in crisi le comunità andine per l’ondata di gelo fuori stagione
La FAO ha lanciato l’allarme in merito all’epidemia che in Perù ha già ucciso molti
esemplari d’alpaca, che costituiscono l’unica fonte di sussistenza per numerose famiglie
del distretto di Pilpichaca, nella provincia di Huancavelica. Il motivo di tale morìa
è un fenomeno meteorologico che nella lingua locale viene chiamato “friaje”: il susseguirsi
di ondate di freddo fuori stagione che causano gelate e danni ai campi coltivati andini
e a quelli adibiti a pascolo. Gli animali, non trovando più cibo, iniziano così a
indebolirsi, si ammalano e muoiono, creando un danno irreversibile alle comunità che
si nutrono principalmente di ‘papa seca’: patate e carne di lama o di alpaca seccata
che mangiano o scambiano con la lana. La FAO, attraverso la sua unità di soccorso
d’urgenza, ha già portato nella zona 36800 dosi di medicinali, tra antiparassitari,
antibiotici e semplici vitamine, nel tentativo di salvare i 18 mila animali che vivono
nei territori delle comunità di Llillinta, Antacancha, Cacuya, Pichcahuasi, Pueblo
Nuevo, Ingahuasi e Pelapata. L’intervento d’urgenza è stato avviato fra il 14 e il
19 luglio, in seguito alla dichiarazione dello stato d’emergenza da parte del Governo
di Lima per 11 province su 25. Il problema fondamentale è costituito dal fatto che
nelle Alte Ande la stagione agricola è molto limitata e i contadini hanno pochissimo
tempo per seminare e raccogliere; tempo che, quest’anno, è stato loro rubato dal freddo
eccessivo. La FAO, infine, avverte di non abbassare la guardia anche nel mese di settembre,
quando l’emergenza si sposterà verso le regioni peruviane della Sierra centrale e
della Sierra del Sud. (R.B.)