Benedetto XVI all'udienza generale: la santità non è un lusso per pochi, ma la vocazione
di ogni cristiano. La solidarietà del Papa alle vittime del maltempo in Polonia
Il periodo delle ferie, un “tempo utile” per approfondire la conoscenza dei Santi,
che ogni giorno la Chiesa propone all’attenzione dei credenti. E’ l’invito che questa
mattina Benedetto XVI ha rivolto ai circa 4 mila fedeli che hanno affollato il cortile
del Palazzo apostolico di Castel Gandolfo per prendere parte all’udienza generale.
Il Papa ha espresso, fra l’altro, solidarietà alla nazione polacca, colpita nei giorni
scorsi da una grave ondata di maltempo che ha causato molte vittime e danni. La cronaca
dell’udienza nel servizio di Alessandro De Carolis:
Chi sono
i Santi per la Chiesa? Un commento vivente al Vangelo, i colori dello spettro rispetto
al bianco della luce di Dio. Teologi e scrittori hanno usato, lungo i secoli, intuizioni
e metafore per dare risalto alla bellezza delle anime che da due millenni rappresentano
il modo più perfetto dell’essere cristiani. Da queste immagini si è lasciato ispirare
Benedetto XVI nel parlare, in questa catechesi di tardo agosto, delle figure di alcuni
Santi e più ancora della meta della santità, definita dal Papa non un “lusso o un
privilegio per pochi”, ma il “destino comune” dei figli di Dio. I Santi sono “una
viva interpretazione” delle parole di Gesù e dunque, ha esclamato il Pontefice:
“Quanto
importante e proficuo è, pertanto, l’impegno di coltivare la conoscenza e la devozione
dei santi, accanto alla quotidiana meditazione della Parola di Dio e a un amore filiale
verso la Madonna!”. E sottolineando
come il periodo delle ferie costituisca “un tempo utile” per leggere la biografia
e gli scritti di qualche santo o santa e così familiarizzare con la loro vita, ha
osservato:
“La loro esperienza umana e spirituale
mostra che la santità non è un lusso, non è un privilegio per pochi, ma il destino
comune di tutti gli uomini chiamati ad essere figli di Dio, la vocazione universale
di tutti i battezzati. La santità è offerta a tutti, anche se non tutti i santi sono
uguali. E non necessariamente è grande santo colui che possiede carismi straordinari.
Ce ne sono infatti moltissimi i cui nomi sono noti soltanto a Dio, perché sulla terra
hanno condotto un’esistenza apparentemente normalissima”. I
Santi presi brevemente in considerazione da Benedetto XVI sono stati quelli ricordati
dalla liturgia della Chiesa in questi giorni: San Giovanni Eudes - teneramente devoto
dei cuori di Gesù e Maria in tempo di rigore giansenista - San Bernardo di Chiaravalle
- grande difensore della fede e grande dottore della Chiesa - o Santa Rosa da Lima,
la prima canonizzata del Sudamerica. O ancora san Pio X, per ricordare il quale il
Papa ha citato le parole pronunciate da Giovanni Paolo II nel 1985:
“Ha
lottato e sofferto per la libertà della Chiesa, e per questa libertà si é rivelato
pronto a sacrificare privilegi ed onori, ad affrontare incomprensione e derisione,
in quanto valutava questa libertà come garanzia ultima per l’integrità e la coerenza
della fede”. Benedetto XVI ha concluso
l’udienza generale con i saluti in sei lingue. E in particolare, rivolgendosi ai pellegrini
polacchi, ha espresso la sua vicinanza alle vittime delle tempeste e degli uragani
che si sono abbattuti negli ultimi giorni sul Paese est europeo:
“Byli
zabici i ranni. Wielu straciło... Vi sono stati morti e feriti.
Tanti hanno perso il patrimonio di una intera vita. A quanti in qualsiasi modo hanno
subito danno a causa di questa sciagura, voglio assicurare la mia vicinanza spirituale
e il ricordo nella preghiera”. (applausi)