2008-09-15 15:30:08

Bolivia: appello alla giustizia e alla pace del cardinale Terrazas


"Di fronte ai dolorosi eventi che si sono registrati nel nostro Paese non lasciamoci sedurre dalle tenebre. È ora di guardare alla luce di Cristo; a quella luce che ci darà la capacità di cercare il bene, senza la necessità di moltiplicare il male". Così l'arcivescovo di Santa Cruz e presidente della Conferenza episcopale boliviana, cardinale Julio Terrazas, ieri, nell’omelia per la festa liturgica dell'Esaltazione della Croce. Parole giunte quando sul fronte della crisi interna e di quella regionale nei rapporti con gli Stati Uniti si aprivano due spiragli: da un lato il vice Presidente della Repubblica Alvaro Garcìa confermava l'apertura al dialogo con alcuni dei governatori delle regioni che si oppongono al governo di Evo Morales e, dall’altro, da Santiago del Cile si confermava che alla riunione odierna dell'UNASUR, Unione delle nazioni del Sudamerica, saranno presenti tutti i governanti e ciò darà all’incontro una visione più complessiva della crisi e favorirà probabilmente l'abbassamento delle tensioni. "Oggi più che mai, ha detto il cardinale Terrazas, dobbiamo ribadire la nostra fiducia nella parola del Signore perché è una parola di vita e luce, contro la morte le tenebre. Lasciarsi penetrare dalla luce del Signore ci aiuterà a produrre opere di luce e così illuminare la nostra realtà con contenuti, speranze e prospettive diverse e così, insieme, nella pace e nella convivenza creativa trovare le soluzioni necessarie. Chi pensa di non avere bisogno di Dio sbaglia poiché chi rifiuta la luce del Vangelo sta rifiutando la luce della libertà, della pace, della giustizia, del progresso vero e autentico. Quando si rifiuta questa luce si creano spazi che poi vengono riempiti dalla tenebre, dall'oscurità dell'odio, dalle vendette, dalla violenza e ciò rende le nostre vite un inferno di dolori e lutti". Citando l'ultimo documento dell'episcopato il porporato ha poi sottolineato: “Noi Vescovi della Bolivia, come Pastori che vivono le problematiche del Paese e sono vicini al popolo, lanciamo il nostro grido di allarme di fronte alla spirale di violenza che si va estendendo ogni giorno di più in diverse regioni del Paese e che minaccia di trascinare tutta la nazione boliviana in situazioni irreparabili”. Solo alcuni giorni prima i vescovi boliviani chiedevano la cessazione delle violenze e, rivolti ai leader politici e sociali, si appellavano per una soluzione pacifica della crisi in atto. (L.B.)







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