L'apprezzamento di Benedetto XVI per l'Istituto universitario Sophia dei Focolari
inaugurato a Loppiano
Un centro accademico in grado di promuovere un “autentico pensiero cristiano capace
di coniugare fede e ragione” e di favorire “una visione più ampia e integrata del
sapere”. Con questi auspici, espressi in un telegramma, Benedetto XVI ha accompagnato
l’inaugurazione dell’Istituto Universitario Sophia del Movimento dei Focolari, avvenuta
questa mattina, a Loppiano, in provincia di Firenze, davanti a circa 200 persone e
presieduta dal gran cancelliere dell’Istituto, l’arcivescovo del capoluogo fiorentino,
Giuseppe Betori. Creata dalla fondatrice dei Focolari, Chiara Lubich, l’Università
Sophia si pone, secondo le parole del Papa, come centro di “dialogo con le altre religioni
e culture”, e di “crescita intellettuale e interiore delle giovani generazioni”. In
contemporanea con l’inaugurazione dell’Università di Loppiano è uscita anche la nuova
rivista accademica “Sophia” che punta alla ricerca “sui fondamenti e la correlazione
dei saperi”. Sulle funzioni del nuovo ateneo, Luca Collodi ha sentito il preside
e teologo, mons. Piero Coda:
R. – Ha
due caratteristiche fondamentali: da un lato, tende a favorire l’integrazione profonda
tra esistenza alla luce del Vangelo di Gesù, da una parte, e dall’altra parte studio
e ricerca accademicamente qualificata; e dall’altra parte, ambisce a costruire dei
luoghi e degli spazi di incontro tra le varie discipline e le varie culture, quindi
ha una caratteristica fondamentalmente di interdisciplinarietà e interculturalità.
Si può accedere avendo già alle proprie spalle una laurea di primo livello.
D.
– L’idea di una università vicina al Movimento dei Focolari fu già di Chiara Lubich
…
R. – Esattamente. Anzi, è stata sempre una intuizione
che ha attraversato tutto il percorso di Chiara Lubich e, per una felice coincidenza
in cui è difficile non vedere la grazia di Dio, poco prima della sua morte, esattamente
il 7 dicembre 2007, la Congregazione per l’Educazione Cattolica ha firmato il decreto
di erezione di questo nuovo istituto coronando così un sogno di Chiara e una eredità
che lei ha lasciato al Movimento.
D. – Mons. Coda,
qual è il significato della cultura, oggi, nel dialogo tra le religioni ed i popoli?
R.
– La cultura è dimensione fondamentale di questo dialogo, cioè la cultura è – come
amava ripetere Giovanni Paolo II, lo disse all’Unesco – ciò in virtù di cui l’essere
umano diventa più se stesso, cioè si esprime nella relazione con gli altri, si esprime
nella trasformazione del mondo, nella progettazione a tutti i livelli; e dunque, nel
rapporto tra le religioni e le civiltà, questa mediazione culturale è luogo d’incontro
essenziale: l’ha recentemente anche sottolineato con grande chiarezza Benedetto XVI
e ci sembra una via sulla quale occorre impegnarsi con grande determinazione e al
tempo stesso con lungimiranza, alla luce del Concilio Vaticano II.
D.
– Mons. Coda, il nome “Sophia” scelto per questa nuova università di Loppiano, ha
un significato particolare oltre a quello di saggezza e di sapienza?
R.
– Ha il significato di indirizzarci, cuore e mente, a quello che il Nuovo Testamento
chiama “la Sophia di Dio” – la Sapienza di Dio che si è incarnata una volta per tutte
nella storia degli uomini in Gesù Cristo e che lo Spirito Santo, lo Spirito di sapienza,
infonde nei cuori per far crescere un’autentica e integrale umanità di tutti gli uomini
a tutte le latitudini.