Svizzera: le associazioni caritative per un sistema finanziario più etico
Le organizzazioni caritative svizzere "Fastenopfer" ("Sacrificio quaresimale") e "Brot
für alle" chiedono un codice di comportamento a livello internazionale per i finanziamenti
allo sviluppo e l'introduzione della Tobin tax. Per la Conferenza Onu a Doha (Qatar),
le organizzazioni hanno diffuso una dichiarazione, ripresa dall'agenzia Sir, in cui
viene criticato l'atteggiamento mostrato in Svizzera nei confronti della crisi finanziaria
attuale. "Fa pensare il fatto che quando il Sudamerica o l'Asia vennero sconvolti
dalla crisi finanziaria, nel nostro Paese l'interesse era rivolto solo alle eventuali
perdite in borsa. Inoltre" - denunciano le associazioni" - i Paesi industrializzati
hanno preso tempo. I milioni di persone nel sud del mondo, trascinate nella povertà
dalla crisi, non interessavano". "Diversa la situazione della crisi finanziaria attuale",
osservano. "In questo caso si è visto che il Nord sa reagire in modo rapido ed efficace.
In pochissimo tempo, la comunità internazionale ha stanziato circa 3.000 miliardi
di franchi svizzeri per il salvataggio del sistema bancario. È un importo 30 volte
maggiore di quello che i Paesi ricchi spendono ogni anno per gli aiuti allo sviluppo".
Le organizzazioni hanno sottolineato l'occasione della Conferenza Onu per "creare
un sistema finanziario internazionale più equo" e hanno denunciato al contempo "la
considerevole fuga di capitali dai Paesi poveri", di cui "una parte rilevante approda
nei conti bancari svizzeri". Accanto all'introduzione di un codice di comportamento
internazionale, le organizzazioni hanno rivendicato l'introduzione della Tobin Tax,
l'importa minima sulle transazioni su divise. "Con un tasso minimo di 0,005%, ogni
anno si raccoglierebbero 33 miliardi di dollari. Questo denaro, insieme con il budget
ordinario, potrebbe finanziare gli obiettivi di sviluppo dell'Onu". (R.P.)