2009-01-07 15:54:32

Sri Lanka: la Chiesa chiede protezione e assistenza per gli sfollati


Il conflitto in Sri Lanka è entrato in una fase in cui l’esercito regolare sta mettendo in campo il massimo sforzo bellico per piegare la resistenza dei ribelli del Liberation Tiger of Tamil Eelam (Ltte). Nel nord dello Sri Lanka i combattimenti sono violentissimi e la popolazione civile sta soffrendo i disagi della guerra e dello sfollamento. Nei giorni scorsi le truppe di Colombo hanno occupato la cittadina di Kilinochchi, quartier generale e “capitale politica” dei separatisti delle Tigri Tamil, assestando ai guerriglieri uno dei più duri colpi da anni a questa parte. La Chiesa cattolica ha sempre chiesto moderazione nel conflitto, tutela dei civili e assistenza agli sfollati. In occasione del Natale i vescovi cristiani dello Sri Lanka, di tutte le confessioni, avevano chiesto una tregua, ma il loro appello non è stato accolto dalle parti. Le Chiese cristiane invitavano governo e Ltte di lavorare in coordinamento con la Croce rossa internazionale per creare una zona franca, libera dagli scontri, in cui i civili potessero trovare riparo dalle violenze. Mons. Thomas Savundaranayagam, vescovo di Jaffna, ha lanciato un appello per gli oltre 200mila civili che nella sua diocesi sono stati costretti a lasciare le loro case e vivono da “rifugiati interni” in aree più lontane dal conflitto: “Sono molto preoccupato. I civili si trovano nel bel mezzo del fuoco incrociato. Lasciano case e villaggi e non sanno cosa fare e dove andare. Urgono aiuti umanitari e assistenza medica. Ai convogli umanitari non è consentito giungere in queste zone. Possa il Signore - ha detto il presule - proteggere le famiglie da questa guerra”. (R.P.)







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