Il cardinale Lozano Barragán: il mondo non dimentichi i malati di lebbra
Un appello a non dimenticare i malati di lebbra è stato lanciato dal cardinale Javier
Lozano Barragán, presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute,
in un messaggio per la Giornata Mondiale dedicata alle persone colpite dal morbo di
Hansen, che si svolgerà domenica prossima. Ce ne parla Sergio Centofanti.
Questa
giornata – rileva il porporato – “è un grande appuntamento di solidarietà” che vuole
riportare al centro dell’attenzione internazionale “una malattia spesso ignorata dai
mezzi di comunicazione” e che “ancora oggi ogni anno colpisce nel mondo oltre 250
mila persone”, tra cui 40 mila bambini”. Il cardinale Lozano Barragán chiede ai governi
“una speciale attenzione” proprio verso i bambini malati di lebbra”.
Sul
piano sociale – prosegue il messaggio - ancora persistono purtroppo “infondate paure
generate dall’ignoranza”, paure che “generano sentimenti di esclusione e spesso di
pesante stigma nei confronti dei malati di lebbra, rendendoli particolarmente vulnerabili”.
Occorre offrire invece “una corretta, larga e capillare informazione sulla lebbra,
sugli effetti devastanti che può causare nei corpi se lasciati a se stessi, sulle
famiglie e sulla società, e suscitare il dovere singolo e collettivo di una attiva
fraterna solidarietà”.
“Ispirandosi all’esempio di
Cristo Gesù, Medico del corpo e dello spirito – afferma il porporato - la Chiesa ha
sempre avuto una speciale sollecitudine per i malati di lebbra”. Il messaggio cita
due esempi: il Beato padre Damiano di Veuster, che nell’isola-lazzaretto di Molokai
ha dato la vita per i lebbrosi, e il giornalista cattolico Raoul Follereau, ideatore
di questa Giornata: ha girato il mondo per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla
drammatica condizione di questi malati. Durante la Guerra fredda chiese a Stati Uniti
e Unione Sovietica di donare l’equivalente di un caccia bombardiere così che, lasciando
invariato l’equilibrio militare, avrebbe potuto curare tutti i lebbrosi del mondo.
Celebre la sua preghiera: “Cristo non ha mani, ha soltanto le nostre mani per fare
il suo lavoro oggi”.
“E’ bello e consolante – sottolinea
il messaggio - constatare che in questa lotta al morbo di Hansen sono presenti associazioni
e organizzazioni non governative che vanno oltre le appartenenze religiose, ideologiche
e culturali, incontrandosi tutti nella comune finalità di portare a chi è malato l’opportunità
di ritrovare uno stato di benessere sociale, sanitario, spirituale. In particolare
– si rileva - alla ‘Sasakawa Foundation’ va la nostra riconoscenza per l’apporto inestimabile
che da decenni sta dando alla causa, sostenendo finanziariamente le istituzioni della
comunità internazionale nella ricerca nel campo terapeutico”.