2009-02-16 15:53:54

Testimoniare Cristo nella società al centro del Convegno dei vescovi Amici dei Focolari


“La presenza di Gesù da lui promessa quando “due o più” sono riuniti nel suo nome” (Mt 18, 20), è stato il tema centrale del convegno internazionale promosso dal Movimento dei Focolari, che si è concluso a Castel Gandolfo, a cui hanno partecipato 75 vescovi di 40 nazioni. L’evento è stato incoraggiato anche dal Santo Padre, che nel saluto rivolto ai vescovi al termine dell’udienza generale in piazza San Pietro mercoledì scorso, si è detto “lieto di questa opportunità che vi è offerta per confrontare esperienze ecclesiali di diverse zone del mondo”. I momenti più importanti di questa settimana di riflessioni, caratterizzata anzitutto dalla fraterna comunione fra i vescovi, sono elencati nel comunicato finale diffuso alla stampa, che racconta, fra l’atro, dell’apertura del convegno dedicata ad un’ampia analisi delle sfide con le quali i pastori oggi si devono confrontare: “Assistiamo a un collasso della società occidentale - ha detto  cardinale Miloslav Vlk, arcivescovo di Praga e coordinatore di questi Convegni -  con le tremende conseguenze che ne vengono per la vita di miliardi di persone e che mettono da tempo in difficoltà anche il Popolo di Dio. Assistiamo a quella che Giovanni Paolo II e altri hanno chiamato la “notte oscura epocale”. “Che cosa ci può dare speranza in questa situazione?” si è poi domandato il cardinale, esprimendo la convinzione che questo quadro globale “esige una concentrazione sull’essenziale, che ci porterà alla presenza viva di Cristo in mezzo a due o più, a cellule vive in sempre più punti: nelle comunità parrocchiali, nelle famiglie, nei piccoli gruppi, nelle curie diocesane, nelle scuole, nei parlamenti”. Tutto questo è una risposta alla crescente carenza di relazionalità, secondo la sociologa Vera Araujo, che ha affrontato il fenomeno della globalizzazione. Carenza di relazionalità, frutto di un individualismo esasperato che lascia spazio solo a relazioni superficiali, casuali o virtuali. Da qui la necessità di trovare risposte adeguate e di saper reagire in modo costruttivo alla crescente interdipendenza e molteplicità di religioni, razze, lingue, culture. In questa direzione la testimonianza della cittadella internazionale di Loppiano e del nascente Istituto Universitario “Sophia” (Firenze), cui i vescovi hanno fatto visita. Un altro momento saliente del convegno è stata infine la presentazione dell’esperienza di una cellula di vita cristiana in un contesto del tutto laico, vissuta da un gruppo di 30 laici, medici, infermieri e amministratori di un policlinico universitario romano, che hanno offerto ai vescovi un modello di relazioni capaci di incidere nell’ambiente ordinario del lavoro. (M.G.)







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