Vigili e attenti sì, ma non immobili per la paura. I cristiani del Nepal “non nascondono
la loro preoccupazione per le recenti minacce e intimidazioni subite, ma restano fiduciosi
nella volontà e nella capacità della nazione nepalese di sconfiggere i gruppi integralisti”:
è quanto spiega all’agenzia Fides padre Pius Perumana, pro-vicario apostolico in Nepal,
commentando gli ultimi episodi che hanno visto la comunità cristiana nel paese nel
mirino di violenze del Nepal Defence Army (NDA), gruppo integralista paramilitare
di matrice indù. Padre Pius spiega: “Siamo in allerta e abbiamo detto ai fedeli di
essere vigili e prudenti. Ma le nostre attività e la nostra missione vanno avanti.
Abbiamo fiducia nella popolazione e nella autorità nepalesi. Questo gruppo NDA sembra
voglia lanciare una sorta di ‘guerra santa’ contro i cristiani e le altre minoranze
religiose in Nepal. Secondo alcuni, riceve finanziamenti e sostegno dai gruppi radicali
indù con base in India. Hanno seguaci e, in alcuni casi, sono riusciti a manipolare
le menti della gente: come è accaduto nel caso di Sita Thapa Shrestha, la donna che
ha messo la bomba nella Cattedrale di Kathmandu. Lei lavorava con un’associazione
locale in difesa delle donne e dei bambini. Deve aver subito un vero e proprio lavaggio
del cervello, per esser giunta a compiere un gesto così estremo”. Ma i cristiani credono
nella volontà dei nepalesi di eliminare tali germi integralisti: “Tutto il popolo
nepalese ha fermamente condannato l’attentato contro i cristiani e movimenti come
l’NDA. I mass media non gli hanno dato spazio ai radicali e l’opinione pubblica li
ha screditati. Sono estranei al tessuto sociale e hanno nostalgia di un paese che
non c’è più. Anche le autorità civili e la polizia stanno facendo il loro lavoro per
contrastarli. Siamo fiduciosi”, sottolinea il pro-vicario. Padre Piu conclude: “La
comunità cattolica conta circa 8.000 anime e i cristiani nel complesso sono circa
due milioni, su una popolazione complessiva di 29 milioni di persone. Siamo una minoranza
corposa e stimata, radicata nel paese e nella società. Ci dedichiamo al servizio sociale,
all’istruzione e alla promozione sociale di ampie fasce povere della popolazione.
Questi attacchi non scalfiranno la nostra speranza e la nostra opera di evangelizzazione,
a servizio del bene comune della nazione”. (R.P.)