Nella festa del Corpus Domini, “Pane della vita”, il Papa ricorda centinaia di milioni
di affamati e chiede un'economia sostenibile ed etica, in vista della Conferenza ONU
sulla crisi e l'impatto sullo sviluppo
Nel giorno di festa in molti Paesi del Corpus Domini, “Pane della vita”, il Papa ha
richiamato l’attenzione del mondo intero sulle “centinaia di milioni di persone che
soffrono la fame”. “Una realtà inaccettabile” ha ammonito Benedetto XVI, in vista
della Conferenza dell’ONU sulla crisi economica e finanziaria, il 24 e 26 giugno a
New York. Il Santo Padre ha poi chiesto di pregare per l’Anno sacerdotale, che inizierà
venerdì prossimo a seguire l’Anno paolino. Il servizio di Roberta Gisotti.
Si parlerà
nel Palazzo di Vetro, a New York, di crisi economica e finanziaria e del suo impatto
sullo sviluppo: il Papa nel dopo Angelus, con parole chiare e ferme ha invitato governanti
e leadership a cambiare rotta per un mondo migliore.
“Invoco
sui partecipanti alla Conferenza, come pure sui responsabili della cosa pubblica e
delle sorti del pianeta, lo spirito di sapienza e di umana solidarietà, affinché l’attuale
crisi si trasformi in opportunità, capace di favorire una maggiore attenzione alla
dignità di ogni persona umana e promuovere un’equa distribuzione del potere decisionale
e delle risorse, con particolare attenzione al numero, purtroppo sempre crescente,
dei poveri”. Proprio nel giorno
in cui molti Paesi celebrano la festa del Corpus Domini, “Pane della vita”, Benedetto
XVI ha voluto ricordare “le centinaia di milioni di persone che soffrono la fame”.
“Una realtà assolutamente inaccettabile – ha detto – che stenta a ridimensionarsi
malgrado gli sforzi degli ultimi decenni”.
“Auspico,
dunque, che in occasione della prossima Conferenza ONU e in sede delle istituzioni
internazionali siano assunti provvedimenti condivisi dall’intera comunità internazionale
e vengano compiute quelle scelte strategiche, talvolta non facili da accettare, che
sono necessarie per assicurare a tutti, nel presente e nel futuro, gli alimenti fondamentali
e una vita dignitosa”. Ha spiegato
il Santo Padre - prima della recita mariana - il significato del Corpus Domini, “un
giorno che coinvolge la dimensione cosmica”, una festa “al cui centro sta il segno
del pane, frutto della terra e del cielo”. Ecco che “il Pane eucaristico è il segno
visibile di Colui nel quale cielo e terra, Dio e uomo sono diventati una cosa sola”.
“Cosi il Corpus Domini è una manifestazione di Dio, un’attestazione che Dio è amore”.
“Guardando Lui e adorandoLo, noi diciamo: sì,
l’amore esiste, e poiché esiste, le cose possono cambiare in meglio e noi possiamo
sperare. È la speranza che proviene dall’amore di Cristo a darci la forza di vivere
e di affrontare le difficoltà”. “Di
questo Pane – ha sottolineato Benedetto XVI - abbiamo tutti bisogno, perché lungo
e faticoso è il cammino verso la libertà, la giustizia e la pace”.
Prima
di congedarsi il Papa ha chiesto speciali preghiere per il nuovo Anno sacerdotale
che avrà inizio con la celebrazione dei Vespri presieduti da Benedetto XVI, nella
Basilica vaticana, venerdì prossimo 19 giugno nella festa del Sacro Cuore di Gesù.
Anno giubilare che coincide con il 150 anniversario della morte di San Giovanni Maria
Vianney, che in questa occasione sarà proclamato dal Papa "patrono di tutti sacerdoti
del mondo", che oggi sono oltre 408 mila.
“Possa
questo nuovo anno giubilare costituire un’occasione propizia per approfondire il valore
e l’importanza della missione sacerdotale e per domandare al Signore di far dono alla
sua Chiesa di numerosi e santi sacerdoti”. Infine
nei saluti ai fedeli, il Papa rivolto ad alcuni dirigenti di grandi aziende internazionali,
è tornato sul tema economico, incoraggiandoli "ad affrontare la sfida di un'economia
sostenibile ed etica.