2009-06-16 14:59:57

Nessuna novità sul rapimento del tecnico della Croce Rossa nelle Filippine. Padre Piccolo: la povertà nel Paese incrementa i sequestri


''A Solferino speriamo di ricevere la notizia della liberazione di Eugenio Vagni senza condizioni. Eugenio libero subito''. Lo ha detto ieri il commissario straordinario della Croce Rossa italiana, Francesco Rocca, durante la presentazione delle commemorazioni per il 150.mo anniversario della fondazione del movimento internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, in programma a Solferino (Mantova) dal 23 al 28 giugno. Eugenio Vagni, tecnico della Croce Rossa internazionale, è in mano ai ribelli della guerriglia filippina dallo scorso gennaio. Sulla vicenda si sofferma padre Simone Piccolo, missionario Saveriano, tornato da poco in Italia dopo cinque anni vissuti a Manila, dove ha completato gli studi in Teologia presso il seminario dell’Ateneo dei Padri gesuiti. L'intervista è di Anna Villani:RealAudioMP3

R. - Noi siamo in contatto soprattutto con gente che vive nelle baraccopoli, con i più poveri, e l’impressione è che le cose non stiano migliorando, anzi siano peggiorate soprattutto a causa nei mesi passati dell’incremento dei prezzi del petrolio, che ha fatto schizzare alle stelle i prezzi della benzina e di conseguenza ha fatto innalzare anche i prezzi dei prodotti alimentari. Questo lo abbiamo notato guardando i bambini che vivevano nello squatter, nella baraccopoli: avevamo l’impressione che, di fatto, mangiassero meno. Adesso la crisi si inizia a sentire anche a livello internazionale perché ci sono più disoccupati. La situazione, al momento attuale, non è semplice, soprattutto per i più poveri: adesso, coloro che già facevano fatica ne faranno ancora di più per sopravvivere.

 
D. - Rispetto ad avvenimenti locali come il sequestro di Eugenio Vagni, come sono le reazioni a livello locale?

 
R. - Un po’ ci si è abituati al fatto, perché non è il primo. Alcuni mesi fa c’è stato il rapimento di padre Gobbi. A Manila sembrano toccati ma non più di tanto, perché Vagni è stato catturato nella parte sud del Paese, a un migliaio di km. da Manila, e quindi la gente non sembra molto interessata - anche perché lì soprattutto i più poveri hanno altri problemi. Io sono stato un mese nel sud delle Filippine, in una comunità cristiano-musulmana fondata da un padre del Pime dove cercano di costruire la pace: l’impressione è che il conflitto non sia di carattere religioso, ma di carattere politico. Poi, lo ripeto, un altro fattore che secondo me è determinante, per quanto ho constatato nel sud del Paese, è la povertà e dunque anche catturare degli ostaggi è una fonte di guadagno in una situazione economica difficile, dove ci sono contadini e pescatori che vivono di questo.







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