Linea dura dell'Iran. Espulsi due diplomatici britannici
È crisi diplomatica tra Teheran e Londra. Dopo aver accusato la Gran Bretagna di pilotare
le proteste, l'Iran ha espulso due diplomatici inglesi. Il premier Gordon Brown ha
parlato di mossa “ingiustificata”, sostenuta da accuse “completamente prive di fondamento”.
Intanto per il Consiglio dei Guardiani non ci sono stati brogli nelle elezioni presidenziali
del 12 giugno. Alessandro Guarasci
Per
un’analisi su quanto sta avvenendo in Iran, Giancarlo La Vella ha intervistato
Alberto Negri, inviato speciale del Sole 24 Ore:
R. – Quello
che sta avvenendo in Iran è qualcosa che si svolge a tre livelli: uno riguarda certamente
la lotta di potere, perché sappiamo benissimo chi era Rafsanjani, il numero due, tra
gli uomini più potenti del Paese, che ha fatto la storia della rivoluzione e di quello
che è accaduto dopo ed ha cercato di scalzare Ahmadinejad dal governo e prendersi
una rivincita sulla sconfitta del 2005. Poi c’è stata la reazione della piazza, della
volontà popolare, davanti a dei chiari brogli, ad un risultato che veniva chiaramente
macchiato da irregolarità gravi; c’è stata una reazione popolare che ha sorpreso tutti,
probabilmente anche quelli che erano al potere. Poi c’è un terzo livello: quello della
crisi della Repubblica islamica, una crisi politica perché con Ahmadinejad c’è stato
in realtà il tentativo di passare da una repubblica ad un regime islamico-autoritario,
o comunque con forti impronte dirigistiche. E, in secondo luogo, la crisi dei valori
religiosi ed anche ideologici di questa repubblica, che sono stati messi in discussione
anche durante questa rivolta.
D. – La folta presenza
femminile alle proteste di piazza rappresenta un valore aggiunto a queste manifestazioni?
R.
– È, come dire, una tendenza, un protagonismo che si erano già colti in questi ultimi
vent’anni di evoluzione del Paese, perché questo Paese non si è soltanto fermato come
una fotografia ai tempi della rivoluzione. Quella iraniana, è una società che si è
largamente evoluta, dove per esempio il 60% dei laureati dell’università sono donne,
dove c’è un forte protagonismo femminile anche nel mondo del lavoro, anche se poi
ci sono tutte quelle che poi sono le repressioni che derivano dalle osservazioni delle
regole islamiche. Le donne, però, hanno un ruolo importante, nella società, e questo
si è riflesso anche nelle proteste di piazza.