2009-06-26 16:15:37

Il cardinale Ruini: scommettere sulla capacità del cristianesimo di trasformare la società


“Le difficoltà per il futuro sono in aumento in Occidente perché esso sembra allontanarsi sempre più dalle sue radici umanistiche… bisogna riscoprire l’ispirazione della nostra civiltà che ha origine soprattutto nel cristianesimo”. È uno dei punti salienti, riportato dal Sir, dell’intervento del cardinale Camillo Ruini, presidente del Comitato per il Progetto culturale della Cei, che ieri sera a Roma ha presentato il volume “Confini. Dialogo sul cristianesimo e il mondo contemporaneo”. Il libro contiene cinque conversazioni tra lo stesso cardinale e lo storico Ernesto Galli della Loggia riguardanti la modernità, la laicità e il rapporto Chiesa-Stato, il futuro dell’Occidente e il rapporto con le altre culture. Alle diverse domande di storici e giornalisti, il presidente del Comitato per il Progetto culturale della Cei ha replicato che di fronte ai grandi mutamenti di questi ultimi decenni, sarebbe sbagliato scommettere sulla crisi della modernità, ma occorrerebbe piuttosto scommettere sulla capacità del cristianesimo di trasformarla. Durante l’incontro ha rievocato i sedici anni alla guida della Cei: “Mi ha dato grande forza la certezza di interpretare per l’Italia l’orientamento di fondo dato da Papa Wojtyla”. Il porporato ha inoltre precisato, in risposta alla messa in discussione del Concordato, quanto sia una soluzione idonea per certi Paesi e non per altri. In merito alle domande sul Concilio ha sottolineato l’importanza del primo Concilio ecumenico che ha affrontato non solo aspetti teologici o dottrinali, ma anche temi sociali ed ha affermato il principio della libertà religiosa fondata sulla dignità intrinseca della natura umana. Quanto al fondamentalismo islamico, il porporato ha detto che a suo giudizio è destinato ad esaurirsi e il suo limite di colpire gli stessi islamici porrà interrogativi all’interno del loro mondo. Il cardinale ha concluso ribadendo che “il cristianesimo è una religione di libertà”. (M.P.)







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