In corso in Ucraina l'incontro dei segretari generali delle Conferenze episcopali
europee
“Il buon Dio ci ha chiesto di essere sale non miele”. Con questa frase del santo Curato
d’Ars, il gesuita portoghese Manuel Morujao, ha sintetizzato al Sir il suo intervento
al 37.mo incontro dei segretari generali delle 36 Conferenze episcopali europee (Ccee),
che si è aperto giovedì a Leopoli, in Ucraina. Padre Morujao ha ricordato che una
riflessione sull’Anno Sacerdotale, voluto da Benedetto XVI, può prendere spunto anche
dalle parole di Giovanni Paolo II, il quale affermava che “un pericolo frequente degli
operai evangelici è che i loro lavori per il Signore facciano dimenticare il Signore
negli stessi lavori”. La definizione di un sacerdote è infatti il suo sacerdozio,
non l’occupazione, il lavoro e i titoli…”. L’essenziale, ha ancora affermato il gesuita,
è “essere sacerdoti 24 ore al giorno ed esperti nell’arte di incontrare Dio”. A questo
proposito, ieri il cardinale Lubomyr Husar, presidente del Sinodo dei vescovi greco-cattolici,
e mons. Mieczysław Mokrzycki, presidente della Conferenza episcopale latino-cattolica,
hanno affrontato il tema della “rinascita di una Chiesa che, in un Paese che si sente
europeo, intende rispondere con il linguaggio del Vangelo alle difficoltà e alle attese
della gente”. Il meeting ha voluto anche ricordare “la sofferenza vissuta sotto l’oppressione
del regime comunista che, oltre alla deportazione nei gulag siberiani dei sacerdoti
e vescovi, non esitò a chiudere i granai per affamare e piegare ai propri disegni
un popolo che non intendeva rinunciare alla fede cristiana”. L’evento ha voluto anche
ripercorrere la storia e l’esperienza della Chiesa cattolica in Ucraina, nei due riti
bizantino e latino. Un altro tema di confronto è stato in questi giorni il documento
“Caritas in veritate”, presentato dal segretario della Conferenza episcopale tedesca,
mons. Hans Langerdörfer. I segretari hanno celebrato ieri a Leopoli una messa nella
chiesa di rito latino cattolico e domani in quella di rito greco-cattolico. (A.D.G.)