Attentato in Afghanistan: morti 6 soldati italiani e 10 civili. Il dolore del Papa
Gravissimo attentato questa mattina in Afganistan contro il contingente italiano.
Un kamikaze si è fatto esplodere al passaggio di due mezzi dell’Isaf uccidendo 6 militari
italiani e almeno dieci afghani. Si tratta dell’attacco più grave al contingente di
Roma dopo quello avvenuto a Nassirya, in Iraq, nel 2003. Barbara Schiavulli:
Il
premier Berlusconi ha definito la missione in Afghanistan essenziale per far crescere
la democrazia, pur essendo convinto che si debba al più presto far rientrare i militari.
Nel pomeriggio il ministro della Difesa Ignazio La Russa, comunicando alla Camera
i dettagli sull'attentato di Kabul e confermando che la missione andrà avanti, ha
ribadito che “adesso è il momento dell'unità, poi ci sarà quello per l'approfondimento
della missione italiana”. La Procura di Roma, ha poi informato il ministro della Difesa,
ha aperto un fascicolo. Francesca Sabatinelli:
Appena
informato, il Papa ha espresso profondo dolore per l’accaduto assicurando la sua preghiera
per le vittime e la sua vicinanza alle famiglie e a tutte le persone coinvolte. Parlando
con i giornalisti il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi,
ha auspicato che “tutto questo sangue alla fine possa essere sostituito dalla pace
per la quale tante persone sono impegnate e stanno donando la loro vita". "Quello
che ferisce di più – ha sottolineato padre Lombardi - è il fatto che continui questa
violenza proprio nei confronti di persone che sono impegnate per la pace".
L’attentato
di stamane è giunto in un momento particolarmente delicato per la vita politica afghana,
alle prese con i risultati ancora incerti delle presidenziali dello scorso 20 agosto.
Grande scalpore ha fatto la denuncia degli osservatori europei, che hanno giudicate
sospette oltre un milione e mezzo di schede, per la maggior parte attribuite a Karzai.
Durissima la reazione del presidente, che ha bollato come "irresponsabile" l'accusa
dell'Ue.
Si teme, ora per un rischiosissimo vuoto di potere in un Paese fortemente
instabile, come dimostra l’attentato contro il contingente italiano. Sul peggioramento
della situazione nel Paese asiatico, Salvatore Sabatino ha intervistato Maurizio
Simoncelli, esperto di geopolitica di “Archivio Disarmo”:
E in queste
ore si moltiplicano le analisi su quanto accaduto ai militari italiani in un contesto
politico e sociale di grande difficoltà e incertezza. Ma questo attentato è un segno
di un rafforzamento dei talebani in Afghanistan o invece di un indebolimento della
coalizione internazionale presente sul territorio? Antonella Palermo lo ha
chiesto a Fulvio Scaglione, vice direttore di Famiglia Cristiana ed esperto
di politica estera: