Pioggie e alluvioni, l'India conta 17 milioni di sfollati
Nei villaggi-isole indiani, dove il fiume Krishna sfocia nel Golfo del Bengala, ci
sono ancora 50 mila persone bloccate nelle loro abitazioni in attesa dei soccorsi,
dopo le recenti e devastanti alluvioni che hanno colpito il sud del subcontinente.
Il timore ora è che il maltempo possa interrompere la breve tregua concessa e rendere
ancora più difficili i soccorsi. Sulla situazione ci aggiorna da New Delhi Maria
Grazia Coggiola:
È una corsa
contro il tempo per soccorrere i sopravvissuti delle inondazioni, che hanno colpito
larga parte del sud dell’India. Dopo cinque giorni di pioggia battente ci sarebbero
ancora circa 350 villaggi sommersi, in particolare negli Stati dell’Andra Pradesh
e del Karnataka, due regioni che paradossalmente erano state duramente colpite dalla
siccità durante la stagione estiva. Usando elicotteri e barche, i soccorritori stanno
cercando di portare in salvo gli alluvionati, ma anche di distribuire cibo e medicinali
a quelli che hanno trovato rifugio nelle zone più alte. Secondo alcune stime, 17 milioni
di persone sono state costrette a lasciare le loro case allagate o distrutte dalle
piene dei fiumi. Finora sono stati recuperati circa 300 corpi, ma il bilancio delle
vittime probabilmente è destinato ad aumentare nei prossimi giorni, quando il livello
dei fiumi tornerà normale. Le inondazioni - un fenomeno abbastanza raro per l’India
del sud – avrebbero causato miliardi di dollari di danni all’agricoltura e al bestiame:
gli unici mezzi di sostentamento per milioni di contadini. Con l’aiuto dell’esercito,
le autorità stanno allestendo tendopoli e centri di accoglienza per gli sfollati.
Dopo aver sorvolato le aree devastate, la leader del partito del Congresso, Sonia
Gandhi, ha promesso fondi di emergenza e per la ricostruzione. I danni maggiori sarebbero
stati causati dalla massa d’acqua fuoriuscita da alcuni grandi sbarramenti sui principali
fiumi dello Stato del Karnataka.