Portogallo: la reazione della Chiesa all’approvazione in parlamento del matrimonio
omosessuale
Protesta la Chiesa in Portogallo dopo l’approvazione in Parlamento venerdì scorso
del disegno di legge governativo che introduce nell’ordinamento il matrimonio civile
tra persone dello stesso sesso, escludendo per ora la possibilità per queste coppie
di adottare bambini. La nuova legge - riferisce l’agenzia Zenit - è stata approvata
con il sostegno del Partito socialista (Ps), del Partito Comunista (Pcp), del Blocco
di Sinistra e dei Verdi. L'agenzia dell'episcopato portoghese, Ecclesia, ha ricordato
che vari membri della gerarchia cattolica si sono pronunciati su questo tema nelle
ultime settimane. Mons. Ilídio Leandro, vescovo di Viseu, ha lamentato il fatto che
il governo legiferi “contro istituzioni che sono basi naturali e fondamentali” della
società. Mentre il cardinale José Policarpo, Patriarca di Lisbona, ha sottolineato
che “il problema in questione non è l'omosessualità. Il discorso ha altri parametri.
In questo momento, è in gioco la natura del matrimonio, che non è una questione religiosa,
ma innanzitutto culturale”. “Le culture millenarie - ha ricodato il porporato - considerano
il matrimonio un contratto tra un uomo e una donna, che dà luogo a un'istituzione,
la famiglia. Cambiare questa comprensione millenaria di ciò che è la famiglia nell'umanità
può avere conseguenze gravissime in futuro”. Mons. Manuel Clemente, vescovo di Porto,
ha ribadito dal canto suo che il matrimonio è “basato sull'alterità uomo/donna, che
è alla base della costruzione della società”. “Dico questo da cittadino: c'è qui un
valore strutturante della società, istituzionale, relativo a qualcosa che la società
ha riconosciuto come molto importante e per questo - ha concluso il presule - aveva
bisogno di essere salvaguardato e promosso”. (R.G.)