Benedetto XVI compie oggi 83 anni. Tanti i messaggi di auguri che stanno giungendo
da tutto il mondo in queste ore da autorità civili e religiose ma anche da semplici
cittadini e fedeli. Il presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, ha
espresso in un messaggio “i più fervidi voti augurali” per il compleanno del Papa
“con profonda considerazione per il suo alto magistero”. Vicinanza e affetto sono
stati espressi anche dalla Conferenza episcopale italiana in un telegramma a firma
del cardinale presidente, Angelo Bagnasco, e del segretario generale, mons. Mariano
Crociata: “Nel nostro deferente e affettuoso augurio – si legge nel messaggio – può
trovare la profonda e incondizionata adesione della Chiesa che è in Italia al Suo
magistero, da cui la Chiesa e il mondo ricevono un insegnamento sapiente e sicuro,
reso ancora più vivo dalla Sua testimonianza di autentico Pastore secondo il cuore
di Dio. Il prossimo 19 aprile, quinto anniversario della Sua elezione a Vicario di
Cristo – conclude il messaggio - tutta la Comunità ecclesiale italiana si stringerà
attorno a Lei, Padre Santo, infaticabile annunciatore del Vangelo e segno visibile
di comunione, con iniziative di preghiera e di grande affetto”. Ascoltiamo l’augurio
del Rinnovamento nello Spirito Santo attraverso il suo presidente, Salvatore Martinez,
al microfono di Sergio Centofanti:
R. – Bisogna
far sentire in questo giorno l’affetto e la sincera gratitudine del Popolo di Dio.
Ci sembra di vedere, in Benedetto XVI, Gesù che, rendendo testimonianza, affermava:
“Se dico la verità, perché non mi credete?” Chi è da Dio ascolta le parole di Dio.
In questo giorno, vorremmo davvero che lo Spirito Santo toccasse il cuore chiuso di
tanti uomini che sembrano insensibili alla voce del Santo Padre, che sta richiamando
l’umanità intera con grande coraggio e con grande senso di responsabilità a comprendere
che c’è bisogno di ritornare più profondamente, più intimamente, a Dio. Il Santo Padre
ha bisogno di sentire da parte di tutti noi laici, non soltanto quelli impegnati nei
movimenti, ma in tutti coloro che ogni giorno professano la loro fede, anche timidamente,
questa vicinanza, questo affetto. Il Santo Padre deve sapere che c’è una grande umanità
che lo ascolta, che ha fiducia in lui, che non accetta queste riduzioni di senso così
terribili, volgari, alle quali ogni giorno lui e la Santa Chiesa sono sottoposti.
Fare gli auguri al Santo Padre, in questo giorno, significa promettere maggiore ascolto,
revisione di vita, atteggiamenti di vita evangelici, personalmente e familiarmente,
socialmente ed ecclesialmente. Questo sia il modo migliore per dire “lunga vita al
Papa” in questo giorno.
Due gli auguri al Papa di un
non credente, lo scrittore Erri De Luca, intervistato da Sergio Centofanti:
R. - Il
primo è di riuscire a risanare il Tempio, perché Cristo lo liberò dai mercanti per
un giorno, ma oggi il compito è meno simbolico, più incisivo e anche più doloroso.
Il secondo è un augurio di integrità e di salute, secondo la regola benedettina, da
cui prende appunto il nome il suo Pontificato, di mente sana in corpo sano.
D.
– Lei come sta vedendo questo tempo difficile per la Chiesa?
R.
– Lo vedo come un tempo difficile e doloroso, ma dove ci sono tutti i segni di reazione
e di ripresa, quindi è un momento positivo per la Chiesa. Non lo vedo come un momento
negativo, ma come un momento positivo.
Ascoltiamo infine
gli auguri di suor Enrica Rosanna, sottosegretario della Congregazione per
gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, sempre al microfono
di Sergio Centofanti:
R. – Innanzitutto,
porgo a Sua Santità l’augurio più sincero di buon compleanno, anche a nome di tutte
le religiose e di tutte le consacrate, e lo affido a Maria Ausiliatrice, la Madonna
della battaglia di Lepanto, la Madonna dei tempi difficili, come la chiamava don Bosco.
D.
– Il 19 aprile prossimo, celebreremmo i cinque anni dell’elezione di Benedetto XVI.
Quali sono, a suo avviso, i tratti principali di questo Pontificato?
R.
– Dio sceglie il Papa per un determinato tempo, e Papa Benedetto è l’uomo di questo
tempo, perché è l’uomo della verità, l’uomo dell’ascolto, l’uomo del discernimento
sapienziale che già con la sua prima Enciclica “Deus caritas est” ha indicato il fondamento
del cristianesimo: abbiamo creduto all’Amore, abbiamo creduto l’amore che Dio ha per
noi.
D. – Queste ricorrenze avvengono in un periodo
difficile per la Chiesa…
R. – Io credo che la Chiesa
e tutti noi stiamo soffrendo in solidarietà con il Papa, in solidarietà con tutte
le persone che soffrono per gli avvenimenti di questi tempi. Noi accogliamo, grati,
il suo invito alla preghiera ed anche il suo invito alla penitenza, una penitenza
quotidiana che però vogliamo fare con generosità, ma anche con lo sguardo fisso sull’evento
della Risurrezione e in un esercizio quotidiano della speranza. Dio che salva ci salverà
e ci redimerà anche attraverso questo momento di dolore.