2010-05-22 10:13:26

Il commento di padre Bruno Secondin al Vangelo di Pentecoste


In questa Domenica di Pentecoste la liturgia ci presenta il passo del Vangelo secondo Giovanni in cui Gesù promette ai discepoli il dono dello Spirito Santo:

“Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre”.
 
Su questo brano evangelico, ascoltiamo il padre carmelitano Bruno Secondin, professore di Teologia spirituale alla Pontificia Università Gregoriana:RealAudioMP3

Questo stretto rapporto tra Spirito, Parola di Gesù e amore cristiano, forse non è per tutti facile da capire. In genere si pensa che chi ha fede e la pratica, prima di tutto fa certi gesti, partecipa a certi riti, osserva certi precetti della Chiesa, non trasgredisce i comandamenti. È vero, è anche così: ma il punto centrale sta altrove, come dice il Vangelo. Lo Spirito Santo è donato proprio per avere un cuore che ascolta e ama la Parola di Gesù, che è Parola del Padre; per vivere non sotto la paura di mancare nella osservanza, ma per affidarci all’amore del Padre che perdona e rimane sempre fedele, nonostante le nostre infedeltà. Per continuare a proclamare la venuta del Regno di Dio senza paura e con libertà. Lo Spirito Santo apre orizzonti di speranza: perché ricorda ogni cosa di Gesù, tutta la sua disponibilità ad essere amico, le indicazioni al bene con le parole, il recupero degli emarginati con le guarigioni, la consolazione agli afflitti con i miracoli, la sua vita donata. Lo Spirito ci rende figli di Dio, eredi e testimoni di Gesù, ci unisce in comunione e ci trasforma in profeti coraggiosi. Ne abbiamo proprio tanto bisogno!







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