Filippine. una Messa e una lista di priorità dei vescovi per il presidente Aquino
Realizzare la tanto attesa riforma agraria; rigettare il documento sulla salute sessuale
e riproduttiva; estirpare il nepotismo e la corruzione dalla pubblica amministrazione;
garantire la sicurezza alimentare nel Paese: sono alcune delle richieste inoltrate
dai vescovi filippini al neo-presidente Benigno Aquino che ieri, ha emesso il giuramento
solenne, inizio del suo mandato. La Chiesa filippina, all’esordio del servizio di
Aquino, ha pregato Dio con una Santa Messa “per il nuovo governo”, celebrata ieri
mattina a Manila, e ha indicato, nel contempo, una serie di priorità: i vescovi hanno
redatto e diffuso un documento in 13 punti, inviato all’agenzia Fides, che hanno sottoposto
all’attenzione dell’opinione pubblica. Il testo parte dal constatare che l’amministrazione
Arroyo ha fallito nell’affrontare alcune delicate questioni sociali, auspicando che
il nuovo presidente si impegni a risolverle. In cima alla lista presentata dai vescovi
vi è la realizzazione della Riforma Agraria, punto fondamentale su cui sarà testata
la sincerità del Presidente: la riforma, infatti, prevede la redistribuzione delle
terre dai latifondisti ai contadini, e Aquino fa parte di una famiglia possidente.
Il secondo punto è l’aperto rigetto del controverso “Documento sulla Salute riproduttiva”,
che ha occupato il dibattito pubblico nei mesi scorsi: si chiede che unioni omosessuali,
divorzio, aborto, eutanasia, contraccettivi, tutti i provvedimenti contrari alla vita,
non compaiano nell’agenda politica. Un terzo, urgente, problema è lo spostamento e
la risistemazione dei poveri che occupano gli slum di Manila (che alcuni vogliono
semplicemente cacciare); altrettanto importante – il quarto punto – è contrastare
il triste fenomeno del traffico di donne e bambini che negli ultimi anni è divenuto
un allarme nazionale. La lista continua presentando altre questioni ritenute fondamentali
dalla Chiesa: proteggere l’ambiente e bloccare lo sfruttamento minerario su larga
scala; contrastare la corruzione e garantire l’incriminazione dei corrotti; estirpare
il nepotismo e il clientelismo nella politica filippina; garantire la legalità e i
diritti umani di tutti le persone accusate di un reato; migliorare il settore dell’istruzione,
soprattutto estendendola alle fasce più povere; garantire pace e sicurezza, riprendendo
i negoziati con i gruppi ribelli nel Sud del Paese; eliminare la pratica del gioco
d’azzardo illegale, soprattutto contrastando le organizzazioni criminali che lo promuovono;
alleviare la povertà, migliorando le condizioni di vita dei poveri e degli oppressi;
garantire la sicurezza alimentare a tutta la popolazione, soprattutto migliorando
il settore agricolo. La Chiesa ha espresso la sua vicinanza al nuovo presidente attraverso
una Santa Messa “per il nuovo governo”, celebrata ieri nella cattedrale di Manila
dal cardinale Gaudencio Rosales. Nell’omelia il cardinale ha descritto il presidente
Aquino come “dono di Dio alla nazione”. Ma ha anche rimarcato che, per migliorare
la nazione, occorre che ogni cittadino si assuma le sue responsabilità e dia un contributo
personale. Il porporato ha poi invitato tutti i cittadini a pregare per il nuovo presidente
e per tutti gli amministratori, perchè “siano guidati dallo Spirito Santo nel servizio
alla nazione”. (R.P.)