Intervento di Mons. Gregory John MANSOUR, Vescovo di Saint Maron of Brooklyn dei Maroniti
(USA)
La Prefazione dei Lineamenta ci ricorda che le circostanze in cui si profuse l’impegno
missionario dei primi cristiani sono molto simili a quelle odierne. Agli albori della
Chiesa le piccole comunità cristiane del Medio Oriente affrontavano numerose sfide
ed erano in minoranza. Oggi, dopo secoli di storia, siamo ancora in minoranza e le
sfide che affrontiamo sono molte. Dalla prospettiva di un Maronita che vive negli
Stati Uniti, tutte le volte che mi reco in visita in Medio Oriente, osservo con grande
apprezzamento il modo in cui i cattolici fanno una profonda differenza nelle vite
di quanti li circondano. Le scuole, le università, gli ospedali, le cliniche, i centri
di riabilitazione per la tossicodipendenza, gli ospizi, gli orfanatrofi e altre strutture
da loro gestite sono aperti a tutti, musulmani, ebrei e cristiani. Questi cattolici
sono “il sale della terra” e la “luce del mondo” (Mt 5, 13-14). Come i primi cristiani,
anche noi affrontiamo sfide che sembrano insuperabili e le nostre probabilità di riuscita
sembrano limitate. Ma noi viviamo nella fede, non nella visione (cfr Cor 5, 7). Forse
non riusciremo mai a convincere con le parole i nostri vicini musulmani o ebrei che
la nostra presenza è veramente una benedizione per loro, ma abbiamo sempre a disposizione
il medesimo antidoto che ha aiutato i primi cristiani a sopravvivere e a superare
tutte le sfide: la partecipazione al generoso Spirito Santo di Dio e l’amore apostolico
tra di noi hanno il potere di renderci ancora capaci di essere “un cuor solo e un’anima
sola” (At 4, 32).