2010-10-22 15:27:51

Veglia missionaria a Roma: il cardinale Vallini conferisce il mandato a 10 nuovi missionari


“Condividere il pane non è solo un gesto materiale, ma va molto oltre. E’ il cuore dell’uomo che deve essere spezzato per far entrare in lui la Parola di Dio. Cristo ci ha donato il Pane di vita eterna, andate distribuite ed evangelizzate!”: con queste parole, ieri sera nella Basilica di San Giovanni in Laterano a Roma, il cardinale vicario Agostino Vallini, ha conferito il mandato a dieci nuovi missionari che partiranno nei prossimi giorni per l’Africa e l’Asia. Tema della veglia missionaria: “Spezzare il pane per tutti i popoli”. Ascoltiamo il cardinale Vallini al microfono di Marina Tomarro:RealAudioMP3

“Spezzare il pane per tutti i popoli è un grande messaggio, non riducibile certamente ad un fatto puramente materiale, di natura politica. Innanzitutto, è spezzare il pane della luce, del Vangelo, spezzare il pane dell’amore di Cristo che è alla fonte, anche, per la risoluzione di tanti problemi sociali. Tutto viene dal cuore dell’uomo: se è pacificato, se riconosce un solo Padre e tutti gli altri uomini suoi fratelli, gli sarà facile anche spezzare il pane materiale e fare la giustizia sociale. E spezzare il pane per tutti i popoli vuol dire annunciare il Vangelo testimoniandolo e questo rinnoverà il mondo, così come ci dice continuamente il Santo Padre: che tutto parte da una vita rinnovata che testimonia e proclama che Gesù è il Salvatore di tutti”.

Giovanni e Giuseppina sono tra coloro che hanno ricevuto il mandato missionario. Si sposeranno fra tre giorni e subito dopo partiranno per la Zambia. A Giovanni abbiamo chiesto cosa voglia dire per loro evangelizzare:

R. - Per noi vuol dire anzitutto ricordarci chi siamo, dove andiamo e il perché di tutto questo. E poi con l’esempio e senza la parola - perché i primi momenti saranno difatti senza capacità di parlare e di comunicare, perché in effetti l’inglese è la lingua ufficiale, ma per imparare la lingua locale africana dovrà passare almeno un anno. Non avendo la padronanza di questa lingua, sicuramente il primo modo di evangelizzare sarà la testimonianza di chi siamo noi due, insieme.

Alla veglia missionaria era presente anche mons. Ruggero Franceschini, arcivescovo metropolita di Smirne in Turchia. Ecco la sua testimonianza:RealAudioMP3

“Forse si possono fare poche cose in Turchia, ma noi vogliamo, dobbiamo esserci, in mezzo a loro, per diventare amici e far vedere che non siamo persone che vogliono rovinare la loro cultura, la loro religione; può accadere che qualcuno chieda – e accade – di farsi cristiano e questo lo lasciamo fare al Signore. Noi siamo disponibili a vivere con loro e ad impegnarci con i poveri, insieme. Ma non è la solita frase: ci impegniamo proprio per i poveri, a tal punto che la nostra Caritas è oggetto di donazioni anche dai turchi – e questo è il massimo – ma donazioni grosse! Il che vuol dire che loro si sono accorti che non lavoriamo per noi o per i nostri, ma lavoriamo per chi ha bisogno. Certo facciamo un po’ fatica perché non abbiamo spazi per noi, i nostri giovani fanno fatica perché non hanno spazi per ritrovarsi insieme e sono obbligati ad andare insieme agli altri; insieme agli altri non sempre sono liberi di parlare o di incontrarsi come cristiani. Quindi, ci sono queste difficoltà. Però, noi ci stiamo bene”.







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