2010-11-24 14:53:32

I vescovi cileni: “Non esiste speranza senza impegno verso la verità”


Ieri mons. Ricardo Ezzati, arcivescovo di Concepciòn e nuovo presidente della conferenza episcopale cilena ha illustrato alla stampa una breve dichiarazione conclusiva della 100.ma Assemblea plenaria intitolata “Lo attendiamo con perseveranza” (Rom 8,25). I presuli, dopo aver ricordato che nella prima parte della plenaria hanno voluto scambiare idee e opinioni con vescovi emeriti, sacerdoti, esperti e laici, hanno manifestato l’intenzione di indicare anzitutto “i tanti motivi di speranza che sostengono” il cammino che percorre sia la comunità ecclesiale sia quella nazionale. In particolare fanno riferimento alla forza con la quale si è superato il dolore delle vittime e delle devastazioni del terremoto; la gioia con quale è stato celebrato il Bicentenario dell’indipendenza; la fede con la quale il Paese ha vissuto la vicenda dei 33 minatori e l’allegria per la sua felice conclusione; infine, gli aneliti del popolo mapuche, desideroso di partecipare a pieno nella vita della nazione. Allargando lo sguardo sulla realtà odierna, i vescovi ricordano che “che non esiste speranza senza impegno in favore della verità e senza l’onestà nel dialogo con le persone che la pensano diversamente; non esiste speranza senza la fatica di comprendere ciò che accade all’altro, in particolare a ciò che accade a coloro che ricevono la parte peggiore della vita”, che sono poveri, emarginati ed esclusi. “Il nostro desiderio – spiegano - è quello di essere testimoni della speranza e perciò, al tempo stesso, desideriamo trasmetterla ai governanti, agli agenti sociali, agli educatori, ai lavoratori, ai poveri, ai giovani e agli anziani. Una speranza che ci renda attori di solidarietà nella nostra vita e ci consenta anche di superare lo scoraggiamento e la frustrazione”. I vescovi, come nei documenti precedenti, tornano a riflettere sul “discepolo missionario di Gesù” e chiamano ogni cristiano a “fare della speranza il punto di partenza per una nuova storia del Cile. Il nostro presente e il nostro futuro saranno diversi se il sentiero da intraprendere e vivere avrà come orizzonte Gesù”. Infine, i vescovi ricordano l’Avvento: il tempo liturgico più opportuno per “scoprire la speranza” che il Signore pone nelle nostre vite. (A cura di Luis Badilla)







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