2010-12-26 16:16:09

Paura nel Pacifico a sei anni dallo tsunami che ha devastato i Paesi dell'Oceano Indiano


Un terremoto di magnitudo 4.9 ha scosso la Nuova Zelanda. Non vi sono feriti, ma alcune abitazioni a Christchurch hanno subito danni. Il sisma giunge dopo la violenta scossa di magnitudo 7.3, verificatasi ieri nel Pacifico, a circa 135 km dalle Isole Vanuatu, che ha provocato uno tsunami di modeste proporzioni. L’evento ha rievocato il devastante tsunami del 26 Dicembre 2004, che rappresenta una cicatrice indelebile nella memoria delle popolazioni rivierasche dei dodici Paesi colpiti, molti dei quali ancora alle prese con le opere di ricostruzione. Per il punto della situazione sentiamo il servizio di Stefano Vecchia:RealAudioMP3

I soccorsi, equivalenti a 7 miliardi di dollari, hanno permesso in alcuni dei Paesi interessati sulle sponde asiatiche dell'Oceano Indiano una ricostruzione piena e sovente innovativa. Con effetti positivi sullo sviluppo delle popolazioni colpite, spesso però associata a disgregazione sociale dovuta all'allontanamento forzato dei luoghi abituali di residenza e di lavoro. Così è stato in India e nello Sri Lanka, ad esempio. La ricostruzione nella provincia indonesiana di Aceh, dove si è registrata la maggioranza delle 230 mila vittime complessive, è generalmente risultata più difficile e lunga del previsto, affiancata però a un processo di pacificazione che ha messo fine al conflitto tra guerriglia islamista e truppe governative. Pronto il recupero delle Maldive, colpite in modo limitato, mentre ancora oggi sono ignoti i danni in Myanmar, interessato pesantemente dall'onda anomala, ma dove non è mai stato autorizzato l’intervento umanitario internazionale. Solo per approssimazione - a fronte delle 5.400 vittime ufficiali, in parte turisti stranieri - si conosce la sorte di migliaia di profughi e immigrati birmani in Thailandia, - spazzati via sulle coste dove pensavano di avere trovato rifugio da povertà e persecuzione. Mentre si attende il completamento entro il marzo 2011 della rete di avvistamento che va sotto il nome di Sistema di primo allarme per l'Oceano Indiano, le devastazioni portate da uno tsunami sulle coste di Sumatra e nell'arcipelago delle Mentawai lo scorso 25 ottobre hanno messo ancora un volta in evidenza le carenze del sistema di allerta per le popolazioni costiere, sovente troppo lento o addirittura inesistente.

Gaza
Resta alta la tensione tra Israele e la Striscia di Gaza. Due combattenti della Jihad Islamica sono stati uccisi stamani nel sud della Striscia, nel corso di uno scontro a fuoco con l'esercito israeliano. Meno di 24 ore prima l’aviazione dello Stato ebraico aveva condotto quattro attacchi su obiettivi strategici, ferendo almeno 2 persone. Le incursioni sono avvenute in risposta al lancio di diversi colpi di mortaio sul territorio di Israele.

Egitto-Israele
Le diplomazie di Israele ed Egitto stanno lavorando a un nuovo incontro, da tenersi a Sharm- el-Sheikh, fra il presidente egiziano Hosni Mubarak e il premier israeliano Benyamin Netanyahu. Lo si apprende dalla radio di Stato israeliana, secondo cui da parte egiziana è stato suggerito che l'incontro avvenga in settimana, mentre Israele preferisce rinviarlo all'inizio del prossimo anno per consentire così a Netanyahu di concentrarsi sul voto della nuova legge finanziaria. All'ordine del giorno ci sarebbero: la necessità di rilanciare il processo di pace israelo-palestinese; il contenimento di Hamas a Gaza; e, la "minaccia nucleare" iraniana.

Pakistan
Il Pakistan ancora sotto shock all’indomani del sanguinoso attacco a Khar, tra i profughi in fila per ricevere generi alimentari, che ha provocato 46 morti e che è stato portato a termine, per la prima volta nella storia del Paese, da un attentatore suicida donna. Secondo DawnNews Tv, la polizia scientifica ha raccolto elementi che non lasciano dubbi sul sesso dell’attentatore. Molti testimoni sopravvissuti all'esplosione avevano sostenuto fin dal primo momento di aver sentito gridare una donna un attimo prima dell'attentato. Intanto il premier pachistano, Yusuf Raza Gilani, è tornato a condannare gli attacchi degli aerei senza pilota statunitensi sulle roccaforti dei talebani. Questi attacchi "accrescono i nostri problemi invece di risolverli" ha detto Gilani, sostenendo, tra l'altro, che sarebbe meglio trasferire questa tecnologia nelle mani del Pakistan.

Iran esecuzioni
Non si fermano le esecuzioni capitali in Iran. Secondo quanto riferisce la stampa di Teheran, in un solo giorno, sette uomini sono stati impiccati: sei per traffico di droga e uno per violenza sessuale. Salgono così a 167 le esecuzioni capitali in Iran nel 2010, dove la pena di morte è prevista anche per i “colpevoli” di adulterio e omosessualità.

Egitto incidente
Otto turisti americani - due uomini e sei donne - sono morti in un incidente stradale nei pressi di Assuan, nel sud dell'Egitto. Il bus sul quale viaggiavano trasportava 37 turisti e si trovava a 22 chilometri da Assuan, diretto ai templi di Abu Simbel, quando ha investito un autocarro carico di sabbia parcheggiato sul ciglio della strada.

Messico
Natale di sangue a Ciudad Juarez, roccaforte del narcotraffico in Messico, nei pressi del confine con gli Stati Uniti. In due giorni, 13 persone hanno perso la vita nella guerra fra i diversi clan, che ha causato 12 mila vittime nel corso dell'anno. Negli ultimi quattro anni, dopo che il presidente Felipe Calderon ha ingaggiato una lotta senza quartiere ai cartelli della droga, circa 30 mila persone sono morte nella guerra fra gang e più di 27 mila sono state arrestate.

Olanda-terrorismo
L'intelligence olandese ha arrestato ieri a Rotterdam 12 somali sospettati di "coinvolgimento in attività terroristiche". Lo ha riferito la Procura Generale, aggiungendo che - secondo gli investigatori - gli arrestati, di età compresa tra i 19 e i 48 anni, stavano probabilmente preparando un attentato in territorio olandese. Nel corso dell'operazione sono state setacciati quattro appartamenti e due camere d'albergo, ma le perquisizioni non hanno portato al ritrovamento di armi o di esplosivi. Gli arrestati sono ora a disposizione dell'autorità giudiziaria a Houten, nel centro del Paese. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 360

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