Paura nel Pacifico a sei anni dallo tsunami che ha devastato i Paesi dell'Oceano
Indiano
Un terremoto di magnitudo 4.9 ha scosso la Nuova Zelanda. Non vi sono feriti, ma alcune
abitazioni a Christchurch hanno subito danni. Il sisma giunge dopo la violenta scossa
di magnitudo 7.3, verificatasi ieri nel Pacifico, a circa 135 km dalle Isole Vanuatu,
che ha provocato uno tsunami di modeste proporzioni. L’evento ha rievocato il devastante
tsunami del 26 Dicembre 2004, che rappresenta una cicatrice indelebile nella memoria
delle popolazioni rivierasche dei dodici Paesi colpiti, molti dei quali ancora alle
prese con le opere di ricostruzione. Per il punto della situazione sentiamo il servizio
di Stefano Vecchia:
I soccorsi,
equivalenti a 7 miliardi di dollari, hanno permesso in alcuni dei Paesi interessati
sulle sponde asiatiche dell'Oceano Indiano una ricostruzione piena e sovente innovativa.
Con effetti positivi sullo sviluppo delle popolazioni colpite, spesso però associata
a disgregazione sociale dovuta all'allontanamento forzato dei luoghi abituali di residenza
e di lavoro. Così è stato in India e nello Sri Lanka, ad esempio. La ricostruzione
nella provincia indonesiana di Aceh, dove si è registrata la maggioranza delle 230
mila vittime complessive, è generalmente risultata più difficile e lunga del previsto,
affiancata però a un processo di pacificazione che ha messo fine al conflitto tra
guerriglia islamista e truppe governative. Pronto il recupero delle Maldive, colpite
in modo limitato, mentre ancora oggi sono ignoti i danni in Myanmar, interessato pesantemente
dall'onda anomala, ma dove non è mai stato autorizzato l’intervento umanitario internazionale.
Solo per approssimazione - a fronte delle 5.400 vittime ufficiali, in parte turisti
stranieri - si conosce la sorte di migliaia di profughi e immigrati birmani in Thailandia,
- spazzati via sulle coste dove pensavano di avere trovato rifugio da povertà e persecuzione.
Mentre si attende il completamento entro il marzo 2011 della rete di avvistamento
che va sotto il nome di Sistema di primo allarme per l'Oceano Indiano, le devastazioni
portate da uno tsunami sulle coste di Sumatra e nell'arcipelago delle Mentawai lo
scorso 25 ottobre hanno messo ancora un volta in evidenza le carenze del sistema di
allerta per le popolazioni costiere, sovente troppo lento o addirittura inesistente.
Gaza Resta
alta la tensione tra Israele e la Striscia di Gaza. Due combattenti della Jihad Islamica
sono stati uccisi stamani nel sud della Striscia, nel corso di uno scontro a fuoco
con l'esercito israeliano. Meno di 24 ore prima l’aviazione dello Stato ebraico aveva
condotto quattro attacchi su obiettivi strategici, ferendo almeno 2 persone. Le incursioni
sono avvenute in risposta al lancio di diversi colpi di mortaio sul territorio di
Israele.
Egitto-Israele Le diplomazie di Israele ed Egitto stanno
lavorando a un nuovo incontro, da tenersi a Sharm- el-Sheikh, fra il presidente egiziano
Hosni Mubarak e il premier israeliano Benyamin Netanyahu. Lo si apprende dalla radio
di Stato israeliana,secondo cui da parte egiziana è stato suggerito che l'incontro
avvenga in settimana, mentre Israele preferisce rinviarlo all'inizio del prossimo
anno per consentire così a Netanyahu di concentrarsi sul voto della nuova legge finanziaria.
All'ordine del giorno ci sarebbero: la necessità di rilanciare il processo di pace
israelo-palestinese; il contenimento di Hamas a Gaza; e, la "minaccia nucleare" iraniana.
Pakistan Il
Pakistan ancora sotto shock all’indomani del sanguinoso attacco a Khar, tra i profughi
in fila per ricevere generi alimentari, che ha provocato 46 morti e che è stato portato
a termine, per la prima volta nella storia del Paese, da un attentatore suicida donna.
Secondo DawnNews Tv, la polizia scientifica ha raccolto elementi che non lasciano
dubbi sul sesso dell’attentatore. Molti testimoni sopravvissuti all'esplosione avevano
sostenuto fin dal primo momento di aver sentito gridare una donna un attimo prima
dell'attentato. Intanto il premier pachistano, Yusuf Raza Gilani, è tornato a condannare
gli attacchi degli aerei senza pilota statunitensi sulle roccaforti dei talebani.
Questi attacchi "accrescono i nostri problemi invece di risolverli" ha detto Gilani,
sostenendo, tra l'altro, che sarebbe meglio trasferire questa tecnologia nelle mani
del Pakistan.
Iran esecuzioni Non si fermano le esecuzioni capitali
in Iran. Secondo quanto riferisce la stampa di Teheran, in un solo giorno, sette uomini
sono stati impiccati: sei per traffico di droga e uno per violenza sessuale. Salgono
così a 167 le esecuzioni capitali in Iran nel 2010, dove la pena di morte è prevista
anche per i “colpevoli” di adulterio e omosessualità.
Egitto incidente Otto
turisti americani - due uomini e sei donne - sono morti in un incidente stradale nei
pressi di Assuan, nel sud dell'Egitto. Il bus sul quale viaggiavano trasportava 37
turisti e si trovava a 22 chilometri da Assuan, diretto ai templi di Abu Simbel, quando
ha investito un autocarro carico di sabbia parcheggiato sul ciglio della strada.
Messico Natale
di sangue a Ciudad Juarez, roccaforte del narcotraffico in Messico, nei pressi del
confine con gli Stati Uniti. In due giorni, 13 persone hanno perso la vita nella guerra
fra i diversi clan, che ha causato 12 mila vittime nel corso dell'anno. Negli ultimi
quattro anni, dopo che il presidente Felipe Calderon ha ingaggiato una lotta senza
quartiere ai cartelli della droga, circa 30 mila persone sono morte nella guerra fra
gang e più di 27 mila sono state arrestate.
Olanda-terrorismo L'intelligence
olandese ha arrestato ieri a Rotterdam 12 somali sospettati di "coinvolgimento in
attività terroristiche". Lo ha riferito la Procura Generale, aggiungendo che - secondo
gli investigatori - gli arrestati, di età compresa tra i 19 e i 48 anni, stavano probabilmente
preparando un attentato in territorio olandese. Nel corso dell'operazione sono state
setacciati quattro appartamenti e due camere d'albergo, ma le perquisizioni non hanno
portato al ritrovamento di armi o di esplosivi. Gli arrestati sono ora a disposizione
dell'autorità giudiziaria a Houten, nel centro del Paese. (Panoramica internazionale
a cura di Marco Guerra)
Bollettino del Radiogiornale della Radio
Vaticana Anno LIV no. 360
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