2011-02-17 14:24:09

Svizzera: appello delle Chiese per i cristiani in Turchia ancora vittime di aggressioni


La Conferenza episcopale svizzera (Ces) e la Federazione delle Chiese protestanti svizzere (Feps) hanno rivolto un appello congiunto per i cristiani in Turchia che continuano ad essere oggetto di crescenti minacce e vessazioni. La nota si riferisce in particolare al caso del monastero siro-ortodosso di Mor Gabriel (o "Dayro d-Mor Gabriel"), nel sud-est dell’Anatolia, al centro di un'aspra battaglia legale avviata nel 2008 e vinta dallo Stato turco grazie a una sentenza della Corte di Cassazione di Ankara resa nota lo scorso 26 gennaio. Il tribunale di ultima istanza, capovolgendo il precedente verdetto di un tribunale ordinario, ha accolto la tesi sostenuta dal Ministero del Tesoro turco: quella di appropriazione indebita dei terreni. Secondo questa tesi, infatti, il monastero sarebbe stato costruito nel luogo dove sorgeva in precedenza una moschea. Un'accusa – evidenziano la Ces e la Feps - chiaramente infondata dal momento che Mor Gabriel è stato costruito nel 397 d.C., ben prima della nascita dell’Islam. Nella nota, i leader cristiani elvetici si dicono costernati dalla vicenda e dal crescente numero di attacchi contro i cristiani in Turchia e chiedono al governo turco di garantire a tutte le minoranze cristiane nel Paese la libertà religiosa. Intanto dalla Turchia giunge la notizia di un altro episodio di violenza avvenuto qualche settimana fa. Teatro dell’aggressione è stata la chiesa di Santa Maria a Trebisonda, la stessa dove don Andrea Santoro fu ucciso il 5 febbraio del 2006 da un giovane fanatico vicino agli ambienti ultranazionalisti della città. Secondo quanto riferito in questi giorni da alcuni giornali turchi, ai primi di gennaio un gruppo di giovani avrebbe intimato di togliere la croce dalla sommità della chiesa, lanciando molotov, bottiglie e slogan nazionalisti. La polizia non avrebbe ancora identificato i responsabili. (L.Z.)







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