Mine antiuomo: dopo l'Afghanistan, la Colombia è il Paese con il maggior numero di
vittime
Il 4 aprile si celebra la Giornata Internazionale per la sensibilizzazione sulle mine
Antipersona. La data è stata promossa dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite
per respingere l'uso indiscriminato di questi dispositivi e creare consapevolezza
circa la crescente minaccia per le persone. Sotto lo slogan "Per un giorno cerchiamo
di essere nella sua scarpa!", 15 Organizzazioni governative e non governative cercheranno
di sensibilizzare la popolazione della Colombia riguardo a questo problema. Dopo l'Afghanistan,
la Colombia è il Paese con il maggior numero di vittime al mondo: nel 2010 ci furono
482 vittime delle mine antipersone; dal 1990 al febbraio 2011, ci sono state 9.103
persone vittime di questo flagello, di cui 870 minori, 3.408 civili e 5.695 militari.
In questa prima parte del 2011, ci sono già 71 vittime. Secondo la nota inviata all’agenzia
Fides dalla Conferenza episcopale colombiana, anche se questi numeri sono sconvolgenti,
la verità è che ormai il colombiano vive la vita di tutti i giorni come se fossero
perfettamente normali, la gente è così abituata che non sembra consapevole della gravità
della questione. Quindi l'obiettivo della prossima Giornata è portare il tema delle
mine antiuomo nelle scuole, nelle università, negli uffici, nei ristoranti e nei posti
pubblici, al fine di essere tutti consapevoli della realtà che deve affrontare il
Paese e di fare in modo che la questione, almeno per un giorno, sia al centro dell’attenzione
generale. Attraverso i social network tutti i colombiani saranno invitati a partecipare
attivamente ad un gesto simbolico, quello di rimboccarsi i pantaloni, per dimostrare
consapevolezza delle conseguenze riportate da quanti sono vittime delle mine antiuomo,
colpiti agli arti inferiori. Il 4 aprile si terrà una manifestazione in Plaza de Bolívar,
alle ore 9, presieduta dal Vice Presidente della Repubblica, Angelino Garzón, che
accompagnerà le vittime militari e civili presenti quel giorno. Nella Plaza de Bolívar
si costruirà anche un palco con 9.000 scarpe, ognuna delle quali riporterà indicato
il Comune, la Regione, il sesso, lo stato civile o militare, di ciascuna delle vittime
registrate dal 1990 fino ad oggi. (R.P.)