2011-04-13 15:41:17

Libia. Assedio a Misurata. Coalizione divisa sugli aiuti agli insorti


Sono cifre ancora tutte da confermare quelle degli scontri in Libia, ma il quadro che ne esce è davvero sconcertante. “Misurata come Sarajevo”, dicono testimoni dalla martoriata città enclave dei ribelli, assediata da giorni dalle forze di Gheddafi. Intanto, le potenze del gruppo di contatto sulla Libia si confrontano oggi a Doha, in Qatar. Sul tavolo, il ruolo della Nato e l’eventuale sostegno logistico al Consiglio nazionale di transizione con sede a Bengasi. Il servizio di Marco Guerra:RealAudioMP3

Il Gruppo di contatto dei Paesi che hanno aderito all’intervento militare in Libia non sembra ancora aver trovato una posizione comune sulla possibilità di fornire armi, equipaggiamenti e assistenza di intelligence agli insorti. I Paesi contrari a questa ipotesi si appellano alla risoluzione Onu 1973 sulla Libia, che non autorizza ad armare i ribelli. Più possibiliste Italia e Francia, che hanno già riconosciuto ufficialmente Consiglio nazionale di transizione. Nel quadro della risoluzione Onu, l'Italia vuole “mettere i ribelli libici in condizione di difendersi e chiede pertanto al Gruppo di contatto di esaminare la possibilità di fornire materiale per l'autodifesa”, ha detto il portavoce del ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini. Ma l’obiettivo ufficiale del vertice è anche quello di proseguire il confronto, per trovare una soluzione politica per l'uscita di scena del rais e dell'avvio di una transizione che porti alla costituzione della "nuova Libia". A tal proposito, il ministro degli Esteri britannico, William Hague, ha detto che l’odierna riunione rafforzerà la pressione della comunità internazionale su Gheddafi, affinché questi si faccia da parte. La questione sarà approfondita nel pomeriggio, a Parigi, in un faccia a faccia tra il premier britannico Cameron e il presidente francese Sarkozy. Dal canto suo, il Consiglio nazionale transitorio di Bengasi preme per un intervento più deciso della Nato e promette petrolio in cambio di aiuti alla popolazione. E sempre dai vertici degli insorti arriva l’allarme per l’assedio di Misurata da parte delle milizie di Gheddafi. Nella località occidentale della Libia, i morti sarebbero già almeno mille, secondo le stime degli insorti. Cifre tutte da confermare, come i 10 mila morti in tutto il Paese denunciati sempre dagli insorti. E parlando della situazione sul terreno, il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha stimato che, nella peggiore delle ipotesi, circa oltre tre milioni e mezzo di persone potrebbero aver bisogno di aiuto umanitario.







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