Punjab: per l'infermiera cristiana rapita, inascoltato intervento del ministro per
le Minoranze
Per liberare Farah Hatim, l’infermiera cristiana sequestrata e convertita forzatamente
all’islam in Punjab un mese fa, occorre una sforzo della Chiesa e della comunità internazionale.
È l’appello che giunge all'agenzia Fides dalla famiglia della giovane e dai fedeli
cattolici del Punjab. La famiglia di Farah – riferiscono fonti locali che chiedono
l’anonimato per motivi di sicurezza – si trova in uno stato di disperazione e di impotenza,
dopo che anche le voci delle istituzioni locali sono rimaste inascoltate. La ragazza,
24 anni, è stata rapita l’8 maggio scorso nella città di Rahim Yar Khan (Sud Punjab)
dal musulmano Zeehan Iliyas, con l’intento di convertirla all’islam e di indurla a
un matrimonio forzato. A nulla sono valse le denunce della famiglia, dato che la polizia
locale ha mostrato evidenti complicità con i rapitori e si è rifiutata di intervenire.
La famiglia di Farah ha chiesto l’intervento delle autorità civili e nei giorni scorsi
Kamran Micheal, cristiano e Ministro per le minoranze nella provincia del Punjab,
si è esposto direttamente denunciando il rapimento e ordinando alla polizia di trovare
la giovane e di restituirla alla famiglia di origine. Il Soprintendente del distretto
di Polizia locale però, ha confermato il suo rifiuto di obbedire all’ordine e di adoperarsi
per salvare la ragazza. A questo punto, afferma la famiglia di Farah, “non resta che
la speranza di un intervento della comunità internazionale, dato che il sistema giuridico
e le forze dell’ordine in Pakistan non ci rendono giustizia”. Anzi, la polizia ha
anche cercato di arrestare due fratelli di Farah, per intimidire la famiglia e convincerla
ad abbandonare il caso. Farah ha firmato, sotto tortura, una dichiarazione in cui
afferma di essersi convertita all’islam di sua volontà. La famiglia dice che “la conversione
è stata estorta, ed è assolutamente non valida”. Farah è orfana di padre; sua madre
Balqees Hatim, oltre a Farah, ha altri due figli e tre figlie. (R.P.)