2011-07-23 14:28:58

Nasce sul Monte Bianco il “Consiglio di sicurezza dei Paesi poveri”


È in cima alla vetta più alta dell’Europa che nasce oggi il “Consiglio di sicurezza dei Paesi poveri”, organizzazione simbolica che intende richiamare l’attenzione delle grandi potenze e chiedere una riforma della governance mondiale. Protagonisti della cordata sul versante francese del Monte Bianco sono otto responsabili di organizzazioni non governative di Paesi del Sud del mondo. Lo rende noto la Misna. Haiti, Perù, Bolivia, India, Sudafrica, Camerun, Senegal e Libano sono le nazioni in cui operano gli ‘scalatori solidali’, tutti impegnati in progetti di sviluppo, e tutti partner del Comitato cattolico contro la fame e per lo sviluppo (Ccfd-Terre solidaire), di cui due responsabili e 240 volontari prendono parte all’ascensione, iniziata da Saint-Gervais-les-Bains, in Alta Savoia. “Porre la società civile al centro delle preoccupazioni dei dirigenti mondiali” è il filo conduttore delle rivendicazioni dei promotori dell’iniziativa, convinti che la governance sia “l’edificazione collettiva e partecipativa di un progetto di società basato sui diritti umani” con criteri di apertura, dialogo e rispetto delle differenze. Dal ‘vertice’ sul Monte Bianco partiranno proposte concrete che riguardano la riforma delle Nazioni unite, il debito internazionale, la fiscalità mondiale e la regolamentazione delle aziende multinazionali. “I Paesi del Sud devono avere più spazio nella gestione delle grandi istituzioni internazionali per fare in modo che tali istituzioni non siano un meccanismo di dominazione, ma un meccanismo di regolazione” ritiene Gilbert Moukheiber, lo scalatore libanese, responsabile dell’associazione ‘Mada’ che si occupa si sviluppo economico nel rispetto dell’ambiente. Per l’haitiana Gracita Osias Saint-Louis, tra gli otto protagonisti l’unica donna del gruppo, arrivare fino alla cima del Monte Bianco sarà un’occasione irripetibile di “far sentire la voce delle donne contadine di Haiti e del mondo intero”.







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