2011-08-16 15:21:09

Pil in frenata in tutta l'eurozona: crescita zero per la Germania


Le Borse europee volgono tutte in negativo, con Milano che registra le maggiori perdite, dopo la diffusione dei dati sul Prodotto interno lordo dell’area euro nel secondo trimestre del 2011. In particolare preoccupa la crescita zero della Germania. Resta comunque alta l’attesa dei mercati per i risultati del vertice di Parigi, in programma nel pomeriggio, tra presidente francese Sarkozy e il cancelliere tedesco Merkel. Sentiamo il servizio di Marco Guerra:RealAudioMP3

La locomotiva dell’economia europea rallenta pesantemente. Questo dice il dato del Pil del secondo trimestre di quest’anno della Germania, che registra una crescita di appena lo 0,1% rispetto al trimestre precedente. Meglio il dato su base annua con più 2,8%, anche in questo caso però in rallentamento dal 5% del primo trimestre del 2011. Ma e tutta la zona euro a segnare il passo: la media di crescita trimestrale dei 17 Paesi è dello 0,2%. Economie ferme, dunque, anche in Francia e Spagna, con quest’ultima che continua ad avere un tasso di disoccupazione sopra il 20%. Tra i maggiori Paesi dell’unione monetaria solo l'Italia fa registrare una leggera inversione di tendenza con il Pil che passa dal +0,1% del primo trimestre al +0,3% del secondo. Intanto per allentare la speculazione, la Banca Centrale Europea anche oggi ha acquistato nuovi titoli di stato italiani e spagnoli. Nei giorni scorsi la Bce aveva già acquistato 22 miliardi di bond governativi. Con le operazioni della scorsa settimana, il portafoglio di titoli governativi della Bce sale a 96 miliardi. E i nuovi dati sulla crescita saranno sicuramente presi in esame al vertice franco- tedesco che si terrà fra poche ore a Parigi. Secondo gli analisti, al centro dei colloqui tra il cancelliere Merkel e il presidente Sarkozy ci saranno anche i nuovi paletti, più o meno vincolanti, che dovrebbero essere messi per limitare l'indebitamento dei Paesi dell'Eurozona, nel quadro di un eventuale rafforzamento del patto di stabilità. Berlino è infatti sempre più contraria a qualsiasi azione che possa portare i contribuenti tedeschi a contrarre nuove obbligazioni dei Paesi indebitati.








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