India. Chiesa cattolica data alle fiamme nello Stato dell’Andra Pradesh
Ennesimo episodio di violenza anticristiana in India: due giorni fa, ma la notizia
è stata diffusa solo oggi, la chiesa Mother Mary, di rito cattolico-malankarese, a
Secundrabad, nello Stato indiano dell’Andra Pradesh, è stata data alle fiamme. L’altare,
la croce, le Bibbie, i paramenti sacri e perfino i libri dei canti e il sistema di
diffusione audio: tutto distrutto. Nulla è stato risparmiato dalla furia del fuoco
appiccato da ignoti alla Mother Mary, già finita quattro anni fa nel mirino degli
estremisti indù del Bajrang Dal. Solo qualche giorno prima di questo nuovo attacco,
inoltre, aveva subito danni a causa delle forti piogge, ma due parrocchiani l’avevano
ripulita con amore. Nella stessa località un’altra chiesa è stata dissacrata poco
tempo fa, in occasione della solennità dell’Assunta. La situazione dei luoghi di culto
cristiani non è migliore in altri Stati della Confederazione indiana: nel Karnataka,
ad esempio, guidato dal partito nazionalista indù Bharatiya Janata, prosegue la stretta
delle autorità che obbligano tutte le denominazioni pentecostali di Chikmagalur e
i centri di preghiera cristiani di Mangalore a registrarsi presso gli uffici di polizia
e a presentare rapporti dettagliati sulle proprie attività, in palese contrasto con
le norme di una nazione laica, come ha rilevato più volte il Global Council of Indian
Christians. Con il pretesto di fornire protezione, infine, le forze dell’ordine avevano
invitato già mesi fa i 75 pastori della zona, esclusi i sacerdoti cattolici, a specificare
il numero dei missionari e il totale degli aiuti economici ricevuti: una direttiva
poi lasciata cadere in seguito alle proteste dei fedeli. (A cura di Roberta Barbi)