2011-12-01 14:37:44

Messico: 68 famiglie di rifugiati guatemaltechi a rischio sopravvivenza


Le 68 famiglie di rifugiati guatemaltechi che dal 23 agosto si trovano nel Ccomune di Tenosique, Tabasco, in Messico, dopo essere state sfrattate dal loro villaggio in Guatemala dall'esercito e dalla polizia, hanno chiesto al governo del Guatemala di esaudire la loro richiesta di ricollocamento. Adesso si trovano ad affrontare condizioni ambientali avverse, scarsità di cibo e di acqua, che condizionano la loro sopravvivenza in quella zona del Messico. Aroldo López Morales, uno dei rappresentanti degli sfollati, ha riferito che il governo del suo Paese ha fatto marcia indietro dopo aver offerto ad ogni famiglia quattro ettari di terreno vicino alla frontiera (Belice). Il sacerdote Tomas Gonzalez Castillo, responsabile della casa "la 72" e del Centro dei Diritti Umani con sede a Tenosique, ha affermato che a tre mesi dallo sfratto, "la situazione umanitaria degli sfollati è diventata una tragedia". Il sacerdote – riferisce l’agenzia Fides – ha detto che durante una visita alle famiglie, nel fine settimana, ha constatato che manca l'acqua potabile e perfino il piccolo fiume che passa in quella zona è secco. Il problema si è aggravato, ha spiegato padre González, perché sia il governo messicano sia il governo del Guatemala hanno fornito pochissimo aiuto umanitario. Intervistato a San Cristobal de las Casas, Aroldo Morales ha riferito che soldati e poliziotti li hanno sfrattati dalle loro terre e dalle loro case che avevano occupato sin dal 1999 nella città di La Nueva Esperanza, comune di La Libertad, dipartimento di Petén (Guatemala), con il motivo che avevano occupato un’area proibita, l’Area Naturale Protetta Sierra del Lacandóna. “Siamo fuggiti – ha riferito per evitare di essere aggrediti, dopo che i soldati avevano distrutto le nostre case e le nostre proprietà”. (A.L.)







All the contents on this site are copyrighted ©.