A un sacerdote cattolico la più alta onorificenza civile del Pakistan
Il "Sitara-e-Quaid-e-Azam", la più alta onorificenza civile destinata a cittadini
stranieri, è stata assegnata dal governo pakistano a padre Robert McCulloch,
membro della Società missionaria di San Colombano, distintosi per l’aiuto profuso
per tutta la popolazione, in modo speciale durante l’alluvione che ha devastato il
Pakistan lo scorso anno. Massimo Pittarello lo ha intervistato:
D. – Lei ha
ricevuto la più alta onorificenza civile del Pakistan destinata a cittadini stranieri.
E’ un premio che le viene consegnato direttamente dal governo pakistano. Per quale
motivo?
R. – Credo che il pensiero di darmi questo premio rispecchi un sentimento
chiaro: l’atteggiamento del fondamentalismo non è proprio del Pakistan. E’ sì presente
nel Paese, ma è un atteggiamento falso. Con questo premio, si è voluto affermare che
nel Pakistan esistono luoghi dove possono vivere i cristiani.
D. – In Pakistan,
c'è il problema della legge sulla blasfemia...
R. – Le leggi sulla blasfemia
sono la radice dell’ingiustizia e sono contrarie al pensiero del padre della patria
del Pakistan, Mohammad Ali Jinnah. Egli ha affermato che in questo Paese tutti sono
uguali: nel tempio, nelle moschee e nelle chiese... Quando sentiamo la parola "minoranza",
già ci troviamo di fronte a una differenza, anche rispetto alla legge, e per questa
ragione i cristiani in Pakistan vivono tempi pericolosi.
D. – E’ possibile
immaginare un futuro di pace e di convivenza fra le religioni?
R. – Credo che
la maggioranza voglia proprio questa pace. Ma tra i fondamentalisti c’è una guerra
religiosa. Nel momento in cui ci sarà la pace tra i musulmani, credo che ci sarà la
pace per tutti, anche per i cristiani. (vv)