Il Papa saluta il Libano: resista con coraggio a ciò che può distruggere la sua pace
Benedetto XVI ha concluso domenica sera a Beirut il suo viaggio apostolico in Libano.
Nella cerimonia di congedo, all’aeroporto internazionale “Rafiq Hariri”, ha ringraziato
tutto il popolo libanese, cristiani e musulmani, che lo hanno accolto con entusiasmo
e affetto in questa visita indimenticabile. Quindi, ha incoraggiato il Libano a continuare
ad essere uno spazio di pace per tutto il Medio Oriente. L’indirizzo di saluto al
Papa è stato rivolto dal presidente libanese Michel Suleiman. Da Beirut, il servizio
del nostro inviato, Alessandro Gisotti:
“Possa il Libano
continuare ad essere uno spazio in cui gli uomini e le donne vivano in armonia e in
pace gli uni con gli altri”: con queste parole, il Papa si è congedato dal Libano
al termine di un viaggio memorabile all’insegna della testimonianza, della comunione
e della pace.
Una cerimonia, all’aeroporto “Rafiq Hariri” di Beirut, nella
quale Benedetto XVI ha ricevuto un ultimo caloroso saluto da parte dei libanesi, significativamente
anche di alcuni capi religiosi musulmani. La cerimonia ha offerto l’occasione al Papa
di riproporre il motto del suo viaggio, Salami O-tikum, “La pace sia con voi”:
“Je
prie Dieu pour le Liban, afin qu’il vive…” “Prego Dio per il Libano – ha detto
– affinché viva in pace e resista con coraggio a tutto ciò che potrebbe distruggerla
o minacciarla”. Auguro al Libano, ha aggiunto, “di continuare a permettere la pluralità
delle tradizioni religiose e a non ascoltare la voce di coloro che vogliono impedirla”.
Quindi, ha augurato al Libano di “rafforzare la comunione tra tutti i suoi abitanti,
qualunque sia la loro comunità e la loro religione, rifiutando in modo risoluto tutto
ciò che potrebbe condurre alla disunione, e scegliendo con determinazione la fraternità”.
Quindi si è soffermato sul valore straordinario della visita in Libano:
“Le
monde arabe et le monde entier…” “Il mondo arabo e il mondo intero – ha affermato
– avranno visto in questi tempi agitati, dei cristiani e dei musulmani riuniti per
celebrare la pace”. Il Papa ha ringraziato tutti coloro che si sono impegnati per
la riuscita del viaggio e in particolare le “comunità musulmane”. Un’accoglienza,
ha detto, che mi ha “dato il desiderio di ritornare”. Il Papa ha voluto ringraziare
tutto il popolo libanese, che – ha affermato – “forma un ricco e bel mosaico e che
ha saputo manifestare al Successore di Pietro il proprio entusiasmo, con l’apporto
multiforme e specifico di ogni comunità”. Ed ha ricordato i tanti momenti indimenticabili
di questa visita, ufficiali e privati. Un soggiorno, ha confidato, “troppo breve”:
“Je
rends grâce à Dieu pour ces occasions…” “Rendo grazie a Dio –ha detto – per
queste occasioni che ha permesso”, per gli incontri e “per la preghiera fatta da tutti
e per tutti in Libano e in Medio Oriente, qualunque sia l’origine o la confessione
religiosa di partenza”. Il Papa ha affidato le speranze di tutti i libanesi alla Vergine
Maria, “venerata con devozione e tenerezza”, “modello sicuro per proseguire sulla
via di una fraternità vissuta ed autentica”. Quindi, si è congedato con una benedizione
colma di affetto e gratitudine:
“Que Dieu bénisse le Liban et tous les Libanais…”
“Dio benedica il Libano e tutti i libanesi”, ha detto”: “Non cessi di attirarli
a sé per donare loro la vita eterna! Li colmi ella sua gioia, della sua pace e della
sua luce! Dio benedica tutto il Medio Oriente”.