"Le feste scippate": un libro per riscoprire il senso cristiano delle festività
“Le Feste scippate”. E’ il titolo del libro scritto da Mimmo Muolo vaticanista di
“Avvenire”, pubblicato da Ancora. Un testo utile per riscoprire il senso cristiano
delle festività e che vuole mettere in guardia dai rischi che questo “furto del sacro”
può comportare soprattutto per le giovani generazioni. Alla presentazione del volume,
c’era per noi Cecilia Seppia:
La Domenica,
giorno del Signore, fagocitata dalle dinamiche produttive e commerciali: il 25 dicembre,
ormai convenzionalmente il “compleanno di Babbo Natale”; la Pasqua che diventa “Festa
di Primavera”; e ancora Ognissanti, costretta a indossare le maschere di Halloween.
E’ questo lo scippo delle feste cristiane, usurpate di simboli, valori e contenuti,
purtroppo sotto gli occhi di fedeli tiepidi e poco consapevoli. Il commento di mons.
Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova
Evangelizzazione:
“L’amarezza deriva dal fatto di vedere che questo nostro
contemporaneo - e noi con lui - ci dimentichiamo sempre di più delle origini, di ciò
che ha costituito la nostra storia, di ciò che ci consente ancora di avere una identità
e di poter guardare al futuro. Questo libro viene anche a ricordarci come dobbiamo
reagire, e quindi ad assumere una consapevolezza e io aggiungo anche una forte responsabilità”.
Di
fronte a questa profonda crisi di valori - dice ancora mons. Fisichella - è importante,
dunque, prendere una posizione che non sia dettata dalla nostalgia del passato, ma
dal rischio sempre più evidente di una perdita del futuro. E’ quindi nostra grande
responsabilità recuperare questa sacralità - come emerso anche dal recente Sinodo
per la Nuova Evangelizzazione - e trasmettere alle nuove generazioni un patrimonio
che noi tutti abbiamo ricevuto. Ancora mons. Fisichella:
“Se noi non siamo
più capaci di trasmettere - in primo luogo, all’interno della famiglia - quelle che
sono le peculiarità della nostra fede, l’originalità della nostra fede che ha saputo
trasformare la cultura e con essa ha trasformato la società, allora abbiamo bisogno
anche di ravvivare e avere una maggior consapevolezza del nostro ruolo. Penso che
il Sinodo da questa prospettiva non solo ha riflettuto, ma ha dato anche un incoraggiamento.
Una delle proposizioni riguarda proprio anche questo: l’attenzione profonda alla domenica
e alle feste, per non cadere in una grande forma di ipocrisia. Io penso che davanti
a tanti tentativi di svuotare la festa ci sia l’ipocrisia, ci sia cioè la paura della
verità e che quindi tante volte non ci sia il coraggio di affrontare realmente le
condizioni della nostra società. Per cui vedo uno sforzo di nuova evangelizzazione
e anche come questo impegno sia profondamente culturale, ma anche tipicamente ecclesiale,
per restituire ossigeno all’uomo di oggi”.
Tra i venti della secolarizzazione
spesso accade che il cristiano perda la sua identità, le sue radici, la sua cultura
plasmata appunto dalla fede, e il sacro scivoli lentamente nell’oblio. Ma chi c’è
dietro questo furto? Il pensiero dell’autore, Mimmo Muolo:
“Ci sono
gli ‘ismi’: quindi il consumismo, l’edonismo, il relativismo soprattutto. Allora dobbiamo
fare tutti una riflessione: siamo sicuri che la società che si ispira a questi ‘ismi’
sia migliore della società che si ispira invece all’antropologia cristiana? Io vorrei
che le scelte fossero fatte sulla base di una consapevolezza: si può anche scegliere
di dire ‘no, io voglio che mi miei figli facciano la festa di Halloween e non facciano
la Festa dei Santi’, ma ci si deve anche rendere conto di che costa sta dietro. Io
sono convinto che se veramente ci rendessimo conto di ciò che sta dietro, nessun genitore
sceglierebbe di far fare la festa di Halloween ai propri bambini”.
Un’indagine
qualitativa, attenta, che esplora questa sorta di mutazione genetica delle feste cristiane,
passando per la tv, la pubblicità, i cartoni animati, le canzoni, i giornali, persino
i libri di scuola, e mette in risalto la pericolosa vastità di questo fenomeno, che
investe l’Italia e tutta l’Europa. Ancora Mimmo Muolo:
“E’ un libro
che racconta quello che ho trovato e cerca di aprire gli occhi anche a chi - per distrazione,
perché non ci ha mai pensato o anche soltanto perché non ci crede - non si rende conto
del pericolo che stiamo correndo: perché stiamo correndo un pericolo!
Il libro si vuole indirizzare proprio a coloro che il Papa ha definito i ‘cristiani
tiepidi’ e che magari sono brave persone nella loro individualità, ma che non si
rendono conto delle implicazioni e dei pericoli che stanno dietro certi comportamenti
ritenuti ormai accettabili”.