Il Vaticano accoglie con favore il voto dell'Onu che riconosce la Palestina Stato
Osservatore
Il Vaticano ha accolto con favore la decisione dell’Assemblea Generale dell’Onu di
riconoscere la Palestina come “Stato Osservatore non membro”. In un comunicato della
Santa Sede si invitano israeliani e palestinesi a riprendere i negoziati e si esorta
la comunità internazionale a sostenere il cammino “verso una pace duratura”. Massimiliano
Menichetti:
Una "importante
decisione" che "va inquadrata negli sforzi per una soluzione definitiva” delle tensioni
tra israeliani e palestinesi. “La pace ha bisogno di decisioni coraggiose!”: così,
in sintesi, la nota vaticana saluta “con favore la decisione dell’Assemblea dell’Onu
di riconoscere la Palestina come Stato Osservatore non membro”. Ribadito che la votazione
manifesta “il sentire della maggioranza della comunità internazionale” ma anche che
tale risultato “non costituisce, di per sé, una soluzione sufficiente ai problemi
esistenti nella Regione e che ad essi si potrà rispondere adeguatamente solo impegnandosi
effettivamente a costruire la pace”. Una pace e una stabilità, si precisa, “nella
giustizia e nel rispetto delle legittime aspirazioni, tanto degli Israeliani quanto
dei Palestinesi”. Esplicito il riferimento al percorso giuridico avviato, proprio
in sede Onu, nel 1947 per favorire la nascita sia dello Stato Israeliano sia Palestinese,
quest’ultimo però ancora non costituito. In questo quadro l’appello alla Comunità
internazionale ad accrescere l'impegno e sostenere il cammino di pace. Centrale anche
l'appello, citato nel comunicato, che Benedetto XVI fece, il 15 maggio 2009, al termine
del suo pellegrinaggio in Terra Santa, affinché non ci sia “più spargimento di sangue”,
non più scontri! Non più terrorismo! Non più guerra”. E l’esortazione affinché “sia
universalmente riconosciuto che lo Stato di Israele ha il diritto di esistere e di
godere pace e sicurezza entro confini internazionalmente riconosciuti”. La nota precisa
poi l’impegno della Santa Sede che a più riprese, "ha invitato i responsabili dei
due Popoli a riprendere i negoziati in buona fede e ad evitare di compiere azioni
o di porre condizioni che contraddicano le dichiarazioni di buona volontà e la sincera
ricerca di soluzioni che divengano fondamenta sicure di una pace duratura". “L’occasione
è propizia”, si conclude, per “ricordare anche la posizione comune che la Santa Sede
e l’OLP” hanno espresso nel 2000, “volta a sostenere il riconoscimento di uno statuto
speciale internazionalmente garantito per la città di Gerusalemme”.
Di
seguito la nota integrale della Santa Sede diffusa il 29 novembre
Oggi
l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato a maggioranza la Risoluzione
con cui la Palestina è diventata Stato Osservatore non membro delle Nazioni Unite.
La Santa Sede ha seguito direttamente e con partecipazione i passi che hanno
condotto a questa importante decisione, sforzandosi di rimanere al di sopra delle
parti e di agire in linea con la propria natura religiosa e la missione universale
che la caratterizza, nonché in considerazione della sua attenzione specifica alla
dimensione etica delle problematiche internazionali.
La Santa Sede ritiene
inoltre che la votazione odierna debba essere inquadrata nei tentativi di dare una
soluzione definitiva, con il sostegno della comunità internazionale, alla questione
già affrontata con la Risoluzione 181 del 29 novembre 1947 dell’Assemblea Generale
delle Nazioni Unite. Tale documento pose la base giuridica per l’esistenza di due
Stati, uno dei quali non è stato costituito nei successivi sessantacinque anni, mentre
l’altro ha già visto la luce.
Il 15 maggio 2009, partendo dall’aeroporto internazionale
di Tel Aviv, al termine del Suo pellegrinaggio in Terra Santa, il Sommo Pontefice
Benedetto XVI si espresse come segue: Non più spargimento di sangue! Non più scontri!
Non più terrorismo! Non più guerra! Rompiamo invece il circolo vizioso della violenza.
Possa instaurarsi una pace duratura basata sulla giustizia, vi sia vera riconciliazione
e risanamento. Sia universalmente riconosciuto che lo Stato di Israele ha il diritto
di esistere e di godere pace e sicurezza entro confini internazionalmente riconosciuti.
Sia ugualmente riconosciuto che il Popolo palestinese ha il diritto a una patria indipendente
sovrana, a vivere con dignità e a viaggiare liberamente. Che la “two-state solution”
(la soluzione di due Stati) divenga realtà e non rimanga un sogno.
Sulla
scia di tale appello, l’Ecc.mo Segretario per i Rapporti con gli Stati, Mons. Dominique
Mamberti, intervenendo davanti all’Assemblea Generale del 2011, ha auspicato che gli
Organi competenti delle Nazioni Unite adottassero una decisione che aiutasse a dare
concreta attuazione a detto obiettivo.
La votazione odierna manifesta il sentire
della maggioranza della comunità internazionale e riconosce una presenza più significativa
ai Palestinesi in seno alle Nazioni Unite. In pari tempo, è convinzione della Santa
Sede che tale risultato non costituisca, di per sé, una soluzione sufficiente ai problemi
esistenti nella Regione: ad essi, infatti, si potrà rispondere adeguatamente solo
impegnandosi effettivamente a costruire la pace e la stabilità nella giustizia e nel
rispetto delle legittime aspirazioni, tanto degli Israeliani quanto dei Palestinesi.
Perciò la Santa Sede, a più riprese, ha invitato i responsabili dei due Popoli
a riprendere i negoziati in buona fede e ad evitare di compiere azioni o di porre
condizioni che contraddicano le dichiarazioni di buona volontà e la sincera ricerca
di soluzioni che divengano fondamenta sicure di una pace duratura. Inoltre, la Santa
Sede ha rivolto un pressante appello alla Comunità internazionale ad accrescere il
proprio impegno e ad incentivare la propria creatività, per adottare adeguate iniziative
che aiutino a raggiungere una pace duratura, nel rispetto dei diritti degli Israeliani
e dei Palestinesi. La pace ha bisogno di decisioni coraggiose!
Considerato
l’esito della votazione odierna all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e per incoraggiare
la comunità internazionale, ed in particolare le Parti più direttamente interessate,
ad un’azione incisiva in vista dei succitati obiettivi - la Santa Sede accoglie con
favore la decisione dell’Assemblea Generale, con la quale la Palestina è diventata
Stato Osservatore non membro delle Nazioni Unite. L’occasione è propizia per ricordare
anche la posizione comune che la Santa Sede e l’OLP hanno espresso nel loro Basic
Agreement del 15 febbraio 2000, volta a sostenere il riconoscimento di uno statuto
speciale internazionalmente garantito per la città di Gerusalemme, ai fini in particolare
di preservare la libertà di religione e di coscienza, l’identità e il carattere di
Gerusalemme quale Città Santa, e il rispetto e l’accesso ai Luoghi Santi situati in
essa.